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Dagospia vs de Magistris. "C’è una cugina nello staff". La replica del sindaco

L'accusa arriva da Carlo Tarallo: "Nomine a Palazzo San Giacomo costellate da raccomandati di ferro". De Magistris risponde su FB: "Si tratta di normale statistica, il resto è solo chiacchiericcio fangoso"

Ancora attacchi al sindaco di Napoli, questa volta a colpirlo è il sito “gossipparo” Dagospia, attraverso un articolo di Carlo Tarallo. L’accusa? Una cugina del primo cittadino è nello staff dell’Assessorato allo Sport.

De Magistris non si lascia intimidire dalle accuse e su facebook scrive che si tratta solo di “chiacchiericcio fangoso” e che sia un semplice fatto statistico che qualche parente possa lavorare per l’amministrazione pubblica.

L’accusa di Tarallo: “Amici, parenti, mariti e mogli: le nomine di staff al Comune di Napoli sono, protestano voci interne a Palazzo San Giacomo, costellate da raccomandati di ferro. Gli addetti ai livori tacciono in pubblico e smanettano in privato, e così arrivano segnalazioni a go-go dalle segrete stanze affacciate sul golfo. Sono gli "staffisti", assunti negli uffici degli assessori per chiamata diretta, a finire nel mirino dei dipendenti storici e di tanti sindacalisti, che ci consentono di ricostruire una "mappa" della raccomandazione sotto ‘o Vesuvio. In attesa di chiarimenti, smentite e precisazioni, ecco una prima fotografia della fitta ragnatela degli incarichi più chiacchierati all'interno dell'amministrazione arancione, quella guidata dal paladino della meritocrazia Giggino ‘a Manetta. Si parte proprio dalla «Cuggigina» (ribattezzata così dai soliti maligni): la giovane Lucia Russo, che collabora per 20.000 euro all'anno con l'assessore allo Sport Pina Tommasielli, è, secondo attendibilissime fonti di Palazzo San Giacomo, cugina del sindaco Luigi de Magistris. A seguire: il marito dell'assessore alla Cultura Antonella di Nocera, Stefano d'Ambrosio, è capo staff del'assessore al bilancio (quoque tu) Riccardo Realfonzo; Dario Montefusco, figlio di Giuliana Visciola, direttore centrale del Comune, è staffista presso l'assessorato al Patrimonio diretto da Bernardino Tuccillo (quello della lotta ai privilegi ai partiti nell'assegnazione degli immobili comunali, per intenderci). Tutto qui? Macchè! Il seguito alla prossima puntata...”

La replica di de Magistris su Facebook: “ Il Comune di Napoli presenta, tra uffici propri e società partecipate, circa 21mila dipendenti. Se la statistica è ancora considerata una scienza in questo paese, mi sembra altamente probabile che una mia cugina possa lavorare come staffista presso una struttura del Comune. Per altro -ed è l'aspetto più importante- con un curriculum assolutamente appropriato al... ruolo che ricopre. Mia cugina lavora – e non su mia indicazione- all'assessorato allo Sport ed è laureata in Scienze motorie con specialistica in comunicazione, marketing e gestione impiantistica sportiva, laurea conseguita presso l'Università degli studi di Napoli Parthenope. Inoltre ha collaborato con il Coni per progetti sportivi all'interno delle scuole primarie (mi riferisco a “Gioco Sport”). Tra lei e l'assessore Tomasielli, poi, è nato un rapporto di fiducia e collaborazione anche durante la campagna elettorale, quando mi hanno sostenuto organizzando insieme, come volontarie, diverse iniziative. Stefano D'Ambrosio, invece, è un dipendente in aspettativa contrattualizzato come staffista dell'Assessorato al bilancio, il che genera un risparmio all'amministrazione che sostiene solo gli oneri legati alla differente remunerazione dei ruoli. Soprattutto è un collaboratore fiduciario dell'Assessore Realfonzo fin dal 2009, quindi il suo incarico attuale non dipende in alcun modo dall'incarico ricevuto dalla moglie, l'Assessore alla Cultura Di Nocera, solo cinque mesi fa. Una collaborazione di cui lo stesso assessore Realfonzo parla nel suo libro “Robin Hood a Palazzo San Giacomo”, dove è ricostruito anche l'alto profilo tecnico di D'Ambrosio. Stesso discorso per Dario Montefusco dell'Assessorato al patrimonio di Bernardino Tuccillo: egli lavora da tempo con Tuccillo avendo un curriculum appropriato al suo incarico (laurea e master in materie giuridiche). Questa amministrazione, che ha fatto della legalità e della trasparenza i fondamenti del suo operato esterno ed interno, non può consentire il gossip e soprattutto il gossip inconsistente e infondato. Inoltre mi chiedo: ma i parenti di quanti rivestono un ruolo di amministratore devono automaticamente espatriare per poter lavorare? Credo nel merito, nella formazione, nella passione come criteri di selezione professionale e a questi criteri mi sono sempre rifatto. Il resto? E' chiacchiericcio fangoso che lascio al sito Dagospia di Luigi Bisignani...”
 

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