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Renzi su Bagnoli: "E' il simbolo più grande e il progetto più significativo del Mezzogiorno"

Il Presidente del Consiglio è arrivato in Prefettura per la Cabina di Regia che dovrà rilanciare l'area

Giornata di forte tensione in città per il corteo di protesta contro il premier Matteo Renzi, a Napoli per partecipare alla cabina di regia sulla riqualificazione di Bagnoli in Prefettura dove è arrivato intorno alle 19.20.

Le parole del Premier durante la conferenza stampa che precede l'avvio delle discussioni in Cabina di Regia: "Bagnoli è il simbolo più grande, una ferita nel cuore dell'Italia, ma è anche il progetto più significativo che ha oggi il Mezzogiorno, sul piano simbolico. Non lasceremo passare neanche un minuto per restituire Bagnoli a Napoli, ai napoletani e all'Italia intera. Lo facciamo senza le bugie dette in queste ore e in questi giorni. E' la più grande opera di risanamento ambientale mai fatta in Italia. Altro che cementificazione, noi il cemento lo togliamo, a partire dalla 'colmata'. Non cambia lo strumento urbanistico di questa città, non c'è un centimetro cubo in più, non c'è nessun atto di cementificazione, c'è l'operazione più grande di risanamento ambientale mai fatta dall'Italia e dagli italiani. Investiremo 272 milioni per il risamento".

VIDEO DEGLI SCONTRI SUL LUNGOMARE

GLI SCONTRI - Partita da piazza Dante, la manifestazione - che ha fatto registrare un alto numero di adesioni - si è vista più volte il percorso impedito dalle forze dell'ordine, fino ai duri scontri verificatisi sul Lungomare nei quali quattro poliziotti sono rimasti contusi. I manifestanti avevano infatti tentato di proseguire per via Acton, ma sono stati bloccati dalle forze dell'ordine con cariche.

"Lacrimogeni sul lungomare - scrivono i promotori del corteo di Bagnoli Libera, sul loro profilo Facebook - il premier ‪Renzi‬ cerca di blindare la città ma gli abitanti e i movimenti sociali per tutta la giornata dimostreranno la loro sfiducia a a questo governo e alle sue politiche neoliberiste, anti-sociali e repressive". La versione della Questura parla invece di una "fitta sassaiola" e del "lancio di bombe carta" con successivo azionare "dagli agenti un idrante che ha disperso i manifestanti". Quattordici agenti di polizia sono rimasti feriti nei tafferugli, uno dei quali è stato medicato in ospedale.

A presidiare il corteo dall'alto un elicottero. Fortissimi i disagi per la circolazione, del tutto bloccata sia per la manifestazione che in vista dell'arrivo del presidente del Consiglio in prefettura.
Dopo gli scontri, verificatisi intorno alle 14.30, il corteo si è ricompattato intorno alle 15, riprendendo la marcia in direzione questa volta del consolato Usa. Un ragazzo, inizialmente segnalato come disperso, è stato ritrovato dopo circa un'ora: nel corso degli scontri si era allontanato dal corteo.

IL COMMENTO DI INSURGENCIA - Così, a proposito delle cariche, il collettivo Insurgencia: "Evidentemente non gli sembrava possibile (alle forze dell'ordine, ndR) che qualcuno volesse contestare Matteo Renzi", così "dopo essersi affannati per ore dietro un corteo irriverente, fatto da chi questa città la conosce vicolo per vicolo e non si fa intrappolare da nessuno, non ne hanno potuto più: una carica scomposta, furiosa, criminale, fatta per fare male e per provare a spezzare il corpo unico che in piazza stava continuando a sfidarli".

IL LUNGOMARE DOPO I TAFFERUGLI: UN "CAMPO DI BATTAGLIA"

"DE MAGISTRIS SI DISSOCI" - Gli oppositori del primo cittadino partenopeo hanno sottolineato la sua vicinanza agli antagonisti protagonisti della manifestazione di oggi. All'appuntamento di stamattina a piazza Dante erano infatti tra l'altro presenti anche gli assessori del Comune di Napoli – in rotta con l'esecutivo – Carmine Piscopo e Alessandro Fucito. "Siamo vicini a chi vuole far sentire la propria voce di dissenso – avevano spiegato – Voce che il Comune sa ascoltare e il Governo no".
In particolare, ad attaccare il sindaco è stato l'europarlamentare del Pd Andrea Cozzolino: "Tensioni a Napoli: la città merita altro. Luigi de Magistris - ha scritto su Twitter - deve garantire la sicurezza: si dissoci da quanto accaduto".

L'ARRIVO DI RENZI - Intanto il presidente del Consiglio ha cambiato più volte il suo programma. Alla fine la prima tappa del suo pomeriggio napoletano è stata il carcere minorile a Nisida: accompagnato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, Renzi è arrivato sull'isola a pochi passi da Bagnoli in elicottero, direttamente dall'aereoporto di Capodichino dove era atterrato.

SONO 14 GLI AGENTI FERITI - “Se questa deve essere la conseguenza di ogni spostamento del Presidente del Consiglio – ha dichiarato Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale del sindacato indipendente di Polizia Co.I.S.P. - sarebbe raccomandabile che continuasse a star seduto nella sua comoda poltrona romana, evitandoci il gioco al massacro per la misera cifra di € 1500 al mese ed un contratto bloccato da ben sei anni. Siamo solidali con i colleghi contusi e con le loro famiglie che ogni giorno salutano i propri cari coscienti di poter tornare a casa, quando si è fortunati, con teste fasciate e punti di sutura per un’attività che, per spirito di corpo e di giubba, si continua a svolgere con serietà e passione”.

IL PREMIER PARLA ATTRAVERSO FACEBOOK - "Bagnoli è un luogo incredibile, situato in uno dei posti più belli del mondo. Chiuso dal 1993 deve essere bonificato e restituito a Napoli e all'Italia. La politica da anni si rimpalla in modo meschino le responsabilità. Noi no. Non siamo come gli altri: noi abbiamo deciso di decidere. E oggi presentiamo il progetto di bonifica".

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