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Comunali, Ruotolo: "Clemente faccia un passo indietro. Nuovo sindaco dialoghi con la Regione"

Il senatore ha spiegato a NapoliToday anche il suo punto di vista sull'attuale crisi di Governo e sul suo appoggio a Conte

Sandro Ruotolo, senatore eletto alle Suppletive del 2020, non ha dubbi: domani darà fiducia a Conte. Il senatore “indipendente”, intervistato da NapoliToday, ha condannato la scelta di Renzi ed ha provato a disegnare il nuovo volto della maggioranza, soprattutto a Palazzo Madama. Nell’intervista, spazio anche alle amministrative di Napoli, con un bilancio tutto personale sull’era de Magistris e un parere sui possibili candidati.

-Senatore lei ha dichiarato che appoggerà Conte. Perché è necessario "tenere in vita" questo Esecutivo?

"Intanto, perché siamo in piena emergenza sanitaria, economica, sociale. Il momento più difficile che affronta il nostro Paese dopo la seconda guerra mondiale. Il bilancio lo conosciamo è c’è il rischio di una crisi economica e sociale di dimensioni epocali. Quindi, hai bisogno di un Governo, senza dimenticare i ruoli istituzionali che abbiamo in Europa. Non è il momento adatto per aprire una crisi. Inoltre, l'alternativa a questo schieramento di Centrosinistra allargato si chiama Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Cioè quella destra sovranista, amica di Trump e che non ha preso distanza da Trump dopo gli ultimi avvenimenti. In questo momento andare al voto è irresponsabile. Non possiamo perdere tempo attorno a quello che è un motivo poco chiaro e che ha spinto Renzi, leader di un partito che non è stato neanche votato, ad aprire la crisi. Abbiamo delle scadenze, circa 200 miliardi in arrivo ed entro febbraio dobbiamo presentare il Recovery Plan. Entrare in crisi sarebbe una iettura, considerando che potremmo entrare presto nella terza ondata, con una campagna vaccinale in atto".

-Dopo la decisione di Renzi, si sta cercando di costruire una nuova maggioranza, soprattutto si cercano senatori a Palazzo Madama. Quale nuova componente al posto di Italia Viva?

"La nostra Costituzione prevede anche una maggioranza relativa (un solo voto in più) per la fiducia al Governo. Non dobbiamo arrivare al fatidico numero 161. Io me lo auguro, ma il Governo può ottenere anche solo una maggioranza relativa. Certo, ci sono appuntamenti dove i 161 sono richiesti, ma penso che in corso d’opera si creeranno le possibilità per una componente che vada a rimpiazzare Italia Viva. Come ha detto Conte, possiamo pensare a questa matrice liberale, democratica, di Centro, che si trova oggi al Senato.

Penso ci debba essere uno scatto in tal senso. Mi ha colpito molto l’intervista di Liliane Segre che è un faro per tutti noi. Io non l’ho mai vista, causa Covid, la senatrice a palazzo Madama, ma leggere che decide di venire in Senato per votare la fiducia vuol dire che il pericolo non è cessato. Se cade Conte si va al voto anticipato, ma si lascerebbe strada libera agli amici di Trump. Faccio un appello anche a chi non si riconosce, al momento, nelle forze politiche al Governo di consentire al nostro Paese, in un momento così delicato, di avere una guida".

-Veniamo alle comunali. Non ci sono ancora date certe, ma il toto-nomi è già iniziato da qualche mese. Il sindaco uscente de Magistris annunciò di voler puntare tutto su Alessandra Clemente, ma lei all'epoca sembrò contrariato per quello stesso annuncio. Perché?

"Perché se pensi ad una coalizione, quindi a mettere attorno ad un tavolo varie forze politiche e a discutere che idea di Napoli hai, non puoi imporre un nome, ma lo devi scegliere in maniera condivisa. Se scegli il nome, prima di discutere sulle cose da dover fare, vuol dire che non pensi al dialogo e non pensi ad unire".

-Ma Alessandra Clemente sarebbe il nome giusto per Napoli?

"Alessandra Clemente dovrebbe fare un passo indietro e quello che resta di deMa e le altre forze politiche dovrebbe decidere un nome comune che unisca e non divida. In questo momento Alessandra Clemente non unisce".

-Il Centrodestra ha già annunciato che correrà compatto. Per lei è possibile un punto d'incontro, invece, anche per M5S, PD ed altre forze del Centrosinistra?

"Io penso che un tavolo con le forze politiche che attualmente governano è il punto di partenza. Poi ci sono altri movimenti, associazioni della società civile. Un punto di forza in quella che è stata la mia candidatura, ad esempio. Penso si debba partire da questo. Io sostengo molto l’apertura di questo dialogo. Io, in campagna elettorale, ho detto chiaramente di essere dispiaciuto che i 5 Stelle non appoggiassero la mia candidatura. Quindi, sono straconvinto della necessità di trovare un’intesa tra Centrosinistra allargato e 5 Stelle".

-Guardando al Centrodestra, gira in maniera insistente il nome di Catello Maresca. Come sente di commentare quest'eventuale candidatura?

"Io credo che il voto sia politico. Penso che nella città delle Quattro giornate, le forze che si riconoscono con Salvini e la Meloni sono per me avversarie. Credo che oggi più che una lista civica serva la politica per Napoli. Non è più il tempo di “scassare”, di pensare ad un civismo. Ma Napoli ha bisogno della politica, quella con la “P” maiuscola. Dobbiamo disegnare la città del futuro, stanno arrivando tanti soldi per le infrastrutture e quindi abbiamo bisogno di più politica. Politica fatta anche con le forze della società civile, dell’associazionismo.

Senza un progetto politico si è fuori tempo. Non bisogna “scassare”, ma “costruire”. Servono costruttori, come ci ha detto il Presidente Mattarella. Conosco Maresca da tanti anni, ci lega un rapporto di amicizia. Lui è stato un magistrato impegnato contro la camorra, ma io penso ad un progetto diverso che guarda ad un Centrosinistra allargato anche per Napoli. Noi non dobbiamo guardare solo a quello che sarà il sindaco. Napoli ha bisogno di una squadra, una squadra forte. Oggi c’è l’idea di ridurre tutto. Il Presidente della Regione, ad esempio, viene definito Governatore. No. Si tratta del Presidente della Regione che ha una squadra di assessori, di vicepresidenti. Cioè, c’è una squadra e questo serve a Napoli. A Napoli serve un ottimo sindaco che sia la sintesi di un’ottima squadra".

-L'era de Magistris è ormai alle ultime battute. Come valuta Sandro Ruotolo questi anni di amministrazione a Napoli?

"Noi dobbiamo guardare al futuro. Sono stati dieci anni, un tempo lungo, e a decidere saranno gli elettori. A Napoli affrontiamo una sfida enorme. C’è bisogno di un’amministrazione che sappia dialogare istituzionalmente con il Governo e con la Regione. Napoli deve dialogare con la Regione. Non sono nessuno per giudicare il passato, ma sono interessato a guardare al futuro della città. A questa città serve un dialogo con la Regione. Il compito del sindaco è quello di fare il meglio per la città e per la città metropolitana. Questo può avvenire solo dialogando con Governo e Regione, andando oltre quelle che possono essere questioni personali".

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