Ciarambino (5 Stelle): "A febbraio tutto fatto col Pd per Costa. De Luca ha sfruttato il Covid"
La candidata pentastellata alla presidenza della Campania attacca: "Tutta la gestione della Sanità è sotto l'occhio della magistratura. Il governatore ha fallito su tutto: lavoro, trasporti e salute da rifondare"
C'è stato un tempo, prima che esplodesse l'emergenza sanitaria, in cui Movimento 5 Stelle e Partito democratico sono stati a un soffio dall'accordo per le elezioni regionali in Campania. L'accordo prevedeva l'accantonamento di Vincenzo De Luca, dato perdente di 15 punti contro il centrodestra, e la candidatura a presidente di Sergio Costa, attuale ministro all'Ambiente.
"Sono stata io la fautrice di quel progetto - ammette Valeria Ciarambino, candidata alla presidente della Campania del Movimento - feci un passo di lato, a febbraio, perché forze politiche e civili potessero convergere su una persona per bene come Costa. Ma il Pd, così come le altre forze entusiaste di quella strada, hanno abbandonato il progetto per seguire i sondaggi".
Senza l'appoggio di una coalizione ampia, Sergio Costa ha preferito non imbarcarsi in una partita che sembra persa in partenza. I sondaggi, infatti, durante le settimane di lockdown hanno premiato proprio De Luca, capace di riprendersi una candidatura che sembrava lontana e di presentarsi ai nastri di partenza della campagna elettorale come vincitore annunciato: "Prima del Covid, il governatore era pronto al pensionamento - prosegue la Ciarambino - Poi ha sfruttato questa emergenza per risalire, ma a quale prezzo? Oggi tutti gli aspetti della sua gestione dell'emergenza sono sotto l'occhio della Magistratura; i suoi collaboratori più fedeli sono indagati; sono stati spesi 25 milioni per tre ospedali prefabbricati, due dei quali (Salerno e Caserta, ndr) mai entrati in funzione. Come è possibile che proprio lui, l'uomo solo al comando, non sapesse come venivano gestiti gli appalti nel periodo dell'emergenza? De Luca deve rispondere a queste domande".
Si potrebbe obiettare che un certo atteggiamento della maggioranza in Regione sia stato reso possibile da un'opposizione passiva, ma la candidata 5 Stelle rigetta la critica: "Avevamo proposto che quei soldi fossero usati per riaprire una struttura in disuso, così almeno l'investimento sarebbe rimasto. Non abbiamo mai avuto risposta".
Valeria Ciarambino si presenta per la seconda volta come candidata alla presidenza, la prima è stata nel 2015: "In cinque anni la Campania è, purtroppo, peggiorata in tutti i settori. Caldoro ha cominciato l'opera di smantellamento e De Luca l'ha completata. La nostra regione è ancora ultima per lavoro giovani, per esempio. Noi sappiamo che arriveranno molti soldi grazie agli accordi presi in Europa e che oltre 500mila dipendenti pubblici, in tutta Italia, andranno in pensione: non è un'utopia pensare che si possano assumere 50mila persone nell'amministrazione regionale campana. Inoltre, con i fondi del Governo sarebbe possibile scorrere le graduatorie per assumere 20mila tra medici infermieri".
La casa è un altro tema su cui l'attuale capogruppo dei grillini in Consiglio regionale punta molto: "Secondo le previsioni, in autunno 10mila famiglie saranno sfrattate perché, a causa della crisi, non potranno pagare l'affitto. In Campania, intanto, l'edilizia popolare è ferma nonostante ci siano molti fondi cui accedere. Come se non bastasse, la Regione ha 1.400 fabbricati con migliaia di appartamenti che sono vuoti oppure occupati abusivamente".
Secondo il sondaggio Winpoll-Arcadia per Il Sole 24 ore, pubblicato agli inizi di luglio, tra la Ciarambino e De Luca ci sarebbero oltre 50 punti percentuali di differenza: l'attuale governatore si attesterebbe intorno al 65 per cento, mentre la candidata del Movimento sarebbe vicina all'11, dietro anche a Stefano Caldoro (al 22 circa): "I sondaggi valgono quello che valgono. Io non credo che la partita sia già chiusa. Credo nei cittadini che incontro ogni giorno e nel fatto che le verità sulla gestione De Luca stanno venendo fuori. Io voglio governare la Campania".