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Avvocati campani, Cantalamessa (Lega) presenta un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia

“Chiediamo al Governo come intenda porre fine al caos che si è creato nel nostro sistema giudiziario con l’inizio della fase 2”. L’appello del degli avvocati dei tribunali della Campania

L’on. Gianluca Cantalamessa e altri suoi colleghi hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. A scendere in campo per la categoria degli avvocati su tutto il territorio nazionale sono i parlamentari del Carroccio, Gianluca Cantalamessa, Iacopo Morrone, Roberto Turri, Ingrid Bisa, Anna Rita Tateo, Fabio Boniardi, Riccardo Marchetti, Laura Cavandoli e Manfedi Potenti. «La crisi epidemiologica in atto ha determinato la decisione del Governo di sospendere quasi tutte le attività nel settore della giustizia, ad eccezione di pochissimi adempimenti urgenti nel settore penale - si legge nell’interrogazione -. Le udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari sono state infatti rinviate d’ufficio, prima ad una data successiva al 15 aprile, poi al 11 maggio». La sospensione ha comportato, a detta dei parlamentari leghisti, «non solo un danno economico enorme per la categoria degli avvocati e di tutte le professioni che lavorano nel settore legale, ma anche un ulteriore rallentamento della già drammatica lentezza della giustizia italiana».

Conclusa la fase emergenziale, con la Fase 2 sono demandati all’adozione di misure organizzative per la trattazione degli affari giudiziari i capi degli uffici giudiziari sentita l’autorità sanitaria regionale e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e d’intesa con il Presidente della Corte d’Appello e il Procuratore Generale della Repubblica. «Così - prosegue il documento - si è verificato che ogni ufficio giudiziario si è munito di uno o più protocolli, linee guida o decreti presidenziali per regolamentare i procedimenti e il funzionamento delle cancellerie. Questa molteplicità di protocolli ha creato un vero e proprio caos tra gli operatori del diritto, che hanno dovuto apprendere e adeguarsi ad un protocollo diverso per ogni tribunale, trovandosi in una situazione di incertezza totale». «Il sistema della giustizia dovrebbe garantire il suo funzionamento anche in condizioni difficili - rimarcano i deputati - così come hanno fatto medici e personale sanitario continuando a garantire i servizi di cura della persona. La nostra interrogazione chiede al Governo come intenda porre immediatamente fine al caos che si è creato nel nostro sistema giudiziario, adottando un unico protocollo nazionale e linee guida valide per tutti per ricominciare l’attività giudiziaria a pieno regime e in sicurezza», concludono.

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