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"Campagna elettorale deludente con contenuti deludenti": il commento di Luigi de Magistris

Interrogato dai giornalisti, il primo cittadino di Napoli non è entrato nel merito delle candidature, contestando però programmi e sistema elettorale

Giudizio critico del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, sui programmi e sul sistema elettorale. Questa mattina il primo cittadino si è intrattenuto con i giornalisti prima e dopo la presentazione del magazine di Jacopo Fo "People For Planet" e ha espresso le sue perplessità sul Rosatellum, sui temi della campagna elettorale, tentando di evitare di commentare invece i candidati. 

"Questa campagna elettorale è cominciata in modo davvero deludente, contenuti programmatici deludenti". Sono queste le parole del primo cittadino che pone l'accento sul fatto che tra i temi della campagna elettorale ne manchino alcuni come la lotta alle mafie, quella alla corruzione, la difesa dei beni comuni e delle autonomie locali. "Manca tutto", afferma de Magistris che intravede "una campagna elettorale di 30 giorni, tutta mediatica e di propaganda pura". Pur non essendo personalmente in campagna elettorale, il leader di demA, che più volte ha spiegato che non sarà candidato nè lui nè il suo movimento ma che di certo non andrà al mare da oggi al 4 marzo, promette: " Non mancherò di pungolare sui temi e sui contenuti perché vogliamo vedere le persone che andranno in Parlamento che cosa faranno da qui a qualche settimana".

Anche quando stuzzicato dalle domande dei giornalisti, de Magistris prova a rimanere neutrale, e a chi gli chiede di commentare un'editoriale di Antonio Polito sul Corriere della Sera, in cui il vicedirettore esponeva il suo imbarazzo a dover votare se fosse stato elettore nel colleggio del Vomero, il sindaco risponde: "Io so chi votare al Vomero, quindi non sto in quell'imbarazzo in cui si dovrebbero trovare altri che hanno detto che non si sarebbero candidati se non ci fossero state persone politicamente poco potabili".

L'ex pm non cede nemmeno alla tentazione di commentare le vicende relative all'indagine sui Cesaro, padre e figlio, che invece aveva tanto appassionato Roberto Fico che nella loro candidatura vedeva il rischio del voto di scambio. "Questa è un'indagine che sta facendo la magistratura, io non faccio più il magistrato", spiega de Magistris che da lettore afferma: " il voto di scambio non è più una novità nel nostro Paese, che Cesaro sia stato coinvolto più volte in fatti molto gravi non è una novità". 

Una nota però il numero uno di Palazzo San Giacomo la fa ed è relativa a molti collegi: "Al deposito delle liste, mi pare che ci sia una forte presenza di traino familiare e di cortile politico di appartenenza". E chiarendo di non voler fare nessu endorsment o di voler parteggiare per uno schieramento piuttosto che per un altro afferma: " l'unica novità, sarà perché è un'esperienza napoletana, è Potere al Popolo". 

"Per il resto ci sono candidature interessanti, io non posso permettermi di giudicare le candidature", conclude de Magistris, "ma quello che emerge è che nei grandi partiti non ci siano segnali di particolare innovazione e, soprattutto, stanno già venendo fuori i grossi limiti del Rosatellum con le candidature scelte dagli apparati di partito. Tu voti Pasquale ma, in realtà stai facendo eleggere Gennaro. Molto probabilmente non ci sarà una maggioranza a marzo: complimenti. È molto difficile che dopo il 4 marzo avremo una stabilità e per noi che amministriamo le città e sappiamo che significa avere dei Governi distanti, non ci aspettano giorni positivi".

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