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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Caldoro: "La paura usata come arma elettorale”

L'ex governatore all'attacco: “Il governo mandi un commissario”

"Dietro la vittoria di De Luca c'è stata la manipolazione e strumentalizzazione della pandemia da Covid, utilizzata come arma elettorale". È quanto ha dichiarato alla Dire il capo dell'opposizione in Regione Campania Stefano Caldoro. "Purtroppo - ha aggiunto - quando si utilizza la tecnica della paura, quando si riesce a intimorire e si minaccia, si finisce per sottomettere l'elettorato. C'è una storiografia sulla paura, il processo di Norimberga, in cui figure della gerarchia nazista spiegarono la strategia della paura evidenziandone l'importanza avuta per convincere i tedeschi ad abbracciare la politica nazista. La storia - ha sottolineato Caldoro - ci insegna che l'arma della paura tende a sottomettere e rendere meno libero il voto, quindi avremmo dovuto evitare di andare alle elezioni in una situazione di paura".

L'annuncio del lockdown

"Sono stati commessi vari errori da Vincenzo De Luca e dalla Regione Campania. Parlo di un'eccessiva drammatizzazione quando De Luca ha preannunciato un lockdown generale, come se ci fosse l'impossibilità assoluta di gestire il contagio e fossimo prossimi al disastro". L'ex governatore alza la voce anche su un'altra questione che interessa la Campania, l'inattendibilità dei dati. "Il ministero della Salute ha dichiarato pubblicamente che i dati della Campania non sono attendibili e infatti la Regione non ha i mezzi e il personale in grado di poter garantire questa trasmissione dei dati". Da qui l'appello che Caldoro fa all'Esecutivo perché invii "il prima possibile" una task force nazionale ispettiva "che risolva il tema dell'attendibilità o meno dei dati in Campania".

L'apertura delle scuole 

"Non capisco perché il presidente Vincenzo De Luca debba interpretare in maniera diversa le misure che sono state prese per le singole aree regionali, dato che si basano su rilevamenti scientifici". L'ex presidente della Regione ha espresso anche il suo dissenso sulla decisione di prorogare la chiusura delle scuole reclamando un'immediata riapertura. "Va bene la didattica a distanza solo per le superiori - ha aggiunto Caldoro - ma non si spiega una chiusura delle scuole in area gialla quando non vengono chiuse nemmeno nelle fasce regionali rosse. Nel caso di rilevamenti di focolai in determinati complessi scolastici allora vale la pena intervenire, ma con interventi mirati. Se l'Istituto di superiore di sanità ha detto che non vanno chiuse - ha sottolineato il capo dell'opposizione - con quale motivazione allora lo si fa a livello regionale? È assolutamente immotivato e sbagliato".

Gli errori di De Luca 

Sono due gli errori che per Stefano Caldoro, capo dell'opposizione in Regione Campania, sono stati commessi dal governatore Vincenzo De Luca nella gestione della seconda ondata epidemica. "Il primo errore riguarda il fatto che non sono state potenziate le unità territoriali di base, cioè le Usca, dotando i medici di base dei dispositivi e delle attrezzature per garantire quel servizio essenziale tra il servizio domiciliare e l'ospedalizzazione. E non è stato un problema di disponibilità, visto che i medici l'hanno data dal primo giorno". L'ex governatore, quindi, accusa la Regione di aver perso otto mesi preziosi in cui si dovevano prendere delle misure di prevenzione e rimprovera palazzo Santa Lucia di essere stato negligente e incapace. "Il secondo errore - ha aggiunto - riguarda il tracciamento dei tamponi, bisognava aumentare il numero di tamponi giornalieri mesi fa, non oggi che e' in atto la seconda ondata di pandemia. Feci l'appello "tamponi, tamponi, tamponi" ed in risposta De Luca mi disse che soffrivo di "tamponite acuta": questo dimostra la sua superficialita'". Arrivati ad oggi a servire per Caldoro sono "unità e coesione politica". "De Luca - ha evidenziato - passa la giornata ad attaccare i sindaci, come ha fatto oggi, e il governo, mentre al suo tavolo di lavoro non siedono persone con competenze sanitarie. E questo problema si vede".

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