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Il ritorno di Bassolino. Serracchiani: "Non si può candidare chi è stato già sindaco"

Il vicesegretario del Pd: "Non una regola per escluderlo ma un paletto. È solo un modo per dire che quando un'esperienza si è chiusa, si è chiusa per davvero. Nulla di strano, lui ha già dato"

Antonio Bassolino accelera, nonostante le tensioni con il partito, mentre il resto del Pd, anche dopo lo stop di Matteo Renzi, prova a cercare un nome forte e unitario da contrapporgli alle primarie. La bocciatura del suo ritorno in campo, da parte di fonti del Nazareno, non gli ha mai fatto pensare a una marcia indietro.

Lex sindaco, 68 anni, si prepara a una campagna elettorale intensa, che parta subito per costringere tutti gli avversari alla rincorsa. Ha letto con soddisfazione la dichiarazione di Luca Lotti ("Immagino ci saranno anche tanti altri candidati. Quel che conta è che il Pd faccia le primarie. I cittadini sceglieranno il loro candidato sindaco"), dopo il clamore sollevato dalla durissima presa di distanza della segreteria nazionale. Bassolino è comunque determinato ad andare avanti, nonostante le tensioni che lo dividono dalla dirigenza, locale e non solo, del Pd.

Da quanto si apprende, farà una campagna elettorale non pensando alle primarie, ma da candidato sindaco. Incontri e dibattiti a tappeto per dialogare, oltre che con l'elettorato del Pd, con gli indecisi e i delusi di ogni schieramento, aggregando il mondo delle associazioni, delle professioni, della società. In previsione, probabilmente, di una lista civica per le amministrative. Gli altri partiti del centrosinistra e diversi dirigenti di Ncd intanto sollecitano il Pd a definire regole condivise per dar vita a primarie di coalizione. Spuntano i primi nomi, ma si aspetta soprattutto di capire quale possa essere il candidato messo in campo dai dem per sbarrare la strada a Bassolino.

Le primarie, già convocate per il 7 febbraio, dovrebbero comunque slittare di alcune settimane, dato che le elezioni dovrebbero svolgersi non a maggio ma a giugno (si parla del 12).

"ECCO PERCHÈ MI CANDIDO" - "Fare il Sindaco è stato l'impegno più grande della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città. Napoli prima di tutto, di ogni interesse particolare. La crisi della città è infatti molto grave. È una crisi politica e civile, oltre che economica e sociale. Politica e civile deve dunque essere la risposta chiamando a raccolta le forze migliori e valorizzando le energie giovani. Unire Napoli contro le troppe divisioni è la strada maestra per il futuro".

IL COMMENTO DI DEBORA SERACCHIANI - "La proposta della segreteria, che sarà discussa nelle prossime settimane, prevede che chi è già stato sindaco non potrà candidarsi alle primarie". Lo sottolinea il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani che in un'intervista a 'Repubblica' parla delle nuove regole per le comunali, dopo la discesa in campo di Antonio Bassolino per le comunali di Napoli. Non una regola per escludere Bassolino ma un paletto, precisa Serracchiani, che "varrebbe anche per Renzi a Firenze e Delrio a Reggio Emilia. È solo un modo per dire che quando un'esperienza si è chiusa, si è chiusa per davvero. Nulla di strano: lui ha gia' dato". Bassolino, aggiunge Serracchiani, "può decidere liberamente di fare qualunque scelta, ma non potrà correre alle primarie del Pd. In direzione ufficializzeremo il 20 marzo come il giorno delle primarie, mettendo ordine e favorendo la partecipazione. E fisseremo le stesse regole ovunque. Chiare, per tutti: da Aosta a Marsala. Saranno primarie "aperte -sottolinea Serracchiani- a tutti i cittadini. Mentre per i ruoli politici, ad esempio le segreterie locali, stiamo ragionando se far votare solo gli iscritti".

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