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Giovedì, 25 Aprile 2024

Emiliano Dario Esposito

Giornalista NapoliToday

Bagnoli, stop a Invitalia: il timone torna al sindaco. Passo avanti o indietro?

Manfredi pieno titolare della governance sulla riqualificazione potrà scegliere anche nuovi "soggetti attuatori"

L'ultima frontiera della riqualificazione bagnolese, epopea ormai trentennale, vedrà Gaetano Manfredi diventare pieno titolare della governance sul da farsi. L'era del commissariamento governativo si conclude insieme al secondo quinquennio de Magistris quindi, con una tempistica che l'ex sindaco non ha tardato a definire "sospetta".

Come gli è stato confermato nell'incontro col governo di martedì scorso a Roma, l'ex rettore della Federico II avrà pieni poteri. Il sindaco-commissario potrà arrivare ad estromettere dalle operazioni la stessa Invitalia cui si deve il nuovo progetto dell'area, scegliendo (eventualmente) di volta in volta altri "soggetti attuatori" pubblici. E forse – chissà, quantomeno si inizia a parlarne – prima o poi anche privati?

Così il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna in un comunicato sul nuovo corso: "A quasi trent'anni dalla cessazione delle attività dell'Italsider e dall'inizio di un infinito processo di riqualificazione, la bonifica di Bagnoli cambia passo: il sindaco di Napoli assumerà il ruolo di Commissario, con una congrua struttura di supporto e la possibilità di accelerare le opere con una serie di semplificazioni normative, anche usando soggetti attuatori diversi da Invitalia".

Insomma meno lungaggini burocratiche, meno passaggi da portare a termine, meno nulla osta da chiedere. Proprio quelli spesso negati, nel recente passato, da una Regione Campania adesso sicuramente più allineata col governo cittadino. E la struttura di supporto di cui parla Carfagna? Su misura per l'ex rettore della Federico II, dodici professionalità di provenienza con ogni probabilità universitaria.

Il pensiero diffuso – e ribadito bipartisan in campagna elettorale – è che la ripartenza di Napoli Ovest possa "fare da volano" all'intera economia cittadina. C'è da sperare che non si faccia tabula rasa ancora una volta del pregresso, e che il ritorno del timone a Palazzo San Giacomo produca risultati differenti rispetto a quanto non avvenne con quella disastrosa propagine comunale che fu, dal 2002 al 2014, Bagnolifutura.

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