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Atti riservati a Cosentino: arrestato maresciallo dei carabinieri

Una pen drive, trovata a casa dell'ex leader regionale di Forza Italia, conteneva atti riservati su un'inchiesta riguardate i presunti rapporti tra Cesaro e camorra

Avrebbe consegnato all'ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino degli atti d'indagine riservati. È questa l'accusa per un maresciallo dei carabinieri, adesso agli arresti domiciliari. Nicola Cosentino, nell'ambito della stessa inchiesta, è indagato in stato di libertà per ricettazione. Al momento si trova anch'egli ai domiciliari. Il maresciallo, all'epoca dei fatti, prestava servizio a Castello di Cisterna.

L'indagine si riferisce a documenti riguardanti i presunti rapporti con la camorra di Sant'Antimo dell'ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e di un altro esponente del partito. L'inchiesta è coordinata dai Pm Fabrizio Vanorio e Sandro D'Alessio coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, con le indagini condotte dai carabinieri di Caserta diretti dal colonnello Giancarlo Scafuri.

Il lavoro degli inquirenti è partito dopo il ritrovamento, a casa dell'ex leader regionale di Forza Italia, del verbale di interrogatorio di un pentito di camorra. L'ex esponente malavitoso faceva i nomi di Cesaro e di Silvio Berlusconi, in una serie di dichiarazioni rivelatesi però del tutto fasulle. Contestualmente, venne ritrovata anche una pen drive contenente le informative al centro dell'inchiesta.

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