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Comune di Napoli, ok del Consiglio all'addizionale Irpef e all'addizionale sui diritti d'imbarco

Previsto un incremento dell’aliquota dell’addizionale comunale all’Irpef dello 0,1% a decorrere dal 2023

Dopo l'approvazione della delibera sul bilancio consolidato, il Consiglio comunale di Napoli ha esaminato la delibera 503 sull’incremento dell’aliquota dell’addizionale comunale all’Irpef dello 0,1% a decorrere dal 2023 e di un ulteriore 0,1% nel 2024, con innalzamento, a decorrere dal 2023, della soglia di esenzione per i redditi fino a 12 mila euro.

L’assessore Baretta ha spiegato che l’addizionale comunale all’Irpef è applicata dal Comune di Napoli dal 2000, con percentuali e soglie di esenzioni diverse. La delibera di oggi è applicazione dell’accordo oggetto del Patto per Napoli, che include tra le misure che il Comune si è impegnato a realizzare l’incremento dello 0,1% nel 2023 e un ulteriore 0,1 nel 2024, con la soglia di esenzione elevata a 12 mila euro. L’attesa è di 5.9 milioni di euro nel 2023 e 5,6 nel 2024, mentre l’innalzamento della soglia di reddito a 12 mila euro determina la diminuzione della platea dei contribuenti pari al 10 per cento. Per oltre il 70% della platea contributiva, l’innalzamento dello 0,1% corrisponde ad un incremento tra 12 e 30 euro circa nel 2023 e tra 25 e 60 euro nel 2024. La delibera prevede, poi, che si attivi anche un ulteriore 0,1% nel 2024, ma è emerso nel dibattito di questi giorni di limitare l’incremento al solo 2023, poi nel corso dell’anno si valuterà se prevedere l’incremento nel 2024, cercando fonti alternative di entrate.

Il presidente della commissione Bilancio Walter Savarese d’Atri ha presentato il lavoro svolto dalla commissione e l’emendamento sottoscritto da tutti i gruppi consiliari con cui si chiede che sia eliminata dalla delibera in esame la previsione relativa all’aumento per il 2024, rinviandone la valutazione al prossimo anno. Si ricorda, in ogni caso, che l’aumento di cui si parla è comunque molto contenuto.

Fulvio Fucito (Manfredi Sindaco) ha parlato di un grande atto di responsabilità del Consiglio nei confronti dei cittadini: è il momento di rispettare i patti e non ci sta a sentir parlare sulla stampa di aumento delle tasse, si chiede uno sforzo minimo ai cittadini per mantenere gli impegni.

Sergio D’Angelo (Napoli Solidale Europa Verde) ha ribadito che siamo comunque di fronte ad un aumento delle tasse, e ha ricordato i contenuti del Patto relativamente agli oneri a carico del Comune, pari al 25%, e che siamo in questa situazione perché come comuni del mezzogiorno abbiamo una base imponibile connessa a redditi più bassi della media nazionale, con una capacità di riscossione bassissima. È un fatto importante ribadire che il 25% di nostra spettanza non passa necessariamente per l’aumento addizionale Irpef.

Per Salvatore Guangi (Forza Italia) mettere ulteriormente le mani nelle tasche dei napoletani è una cosa da evitare e ha presentato un emendamento di Forza Italia per allargare la platea degli esenti da quest’aumento, che è stato respinto.

Dopo l’approvazione all’unanimità dell’emendamento presentato dal presidente Savarese, che elimina la previsione dell’aumento per il 2024, e la replica dell’assessore Baretta, la delibera è stata approvata a maggioranza con il voto contrario dei gruppi Forza Italia e Gruppo Maresca.

Approvata anche l'addizionale comunale sui diritti d'imbarco

E' stata approvata a maggioranza, con il voto contrario del gruppo di Forza Italia, anche la delibera 530 sull’addizionale comunale dei diritti di imbarco, una possibilità prevista da una norma nazionale. Si tratta di un’entrata che viene versata allo Stato e poi ripartita sulla base del rispettivo traffico aeroportuale, nella misura del 40 per cento ai Comuni confinanti all’aeroporto e del 60 per investimenti sulla sicurezza negli scali. È il Patto per Napoli a contenere la previsione di questa possibilità e il calcolo è stato compiuto sulla base del traffico dei passeggeri registrato nel 2019. Approvati due emendamenti a firma di Gennaro Esposito che propone di valutare l'introduzione di una tassa anche per i bus turistici e di Walter Savarese D'Atri, che chiede l’applicazione della tassa entro e non oltre il 28 febbraio 2023, respinto invece a maggioranza l’emendamento presentato da Forza Italia.

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