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La new wave di palazzo san teodoro: nuova gestione e nuovo look per lo storico palazzo

Il 14 ottobre sarà inaugurato, con un grande evento, il nuovo corso della storica dimora partenopea che ritorna a vivere grazie a un accurato restyling e a una nuova gestione.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Palazzo San Teodoro si rinnova nello stile e nel management. Una nuova gestione, una nuova verve contemporanea, uno strategico e raffinato restyling danno il benvenuto al nuovo corso della storica dimora partenopea della Riviera di Chiaia. Il Palazzo neoclassico, amato e conosciuto per la facciata rosso pompeiano, per i grandi saloni, per la maestosa scala in marmo bianco e per gli affreschi di ispirazione ellenistica e pompeiana, torna protagonista con un nuovo team organizzativo e tante novità per l'autunno inverno 2021. La residenza nobiliare della Riviera di Chiaia, voluta da duca Carlo Caracciolo di San Teodoro e realizzata dall’architetto toscano Guglielmo Benchi nel 1826, si rinnova per diventare spazio esclusivo per eventi, mostre d'arte e incontri culturali. Dopo l’attento restyling degli interni, il Palazzo si mostra ancora oggi in tutta la sua eleganza negli spazi quanto nei dettagli. L’incanto comincia al primo gradino dello scenografico scalone che conduce al piano nobile del Palazzo poi, la Galleria dalle ampie vetrate, il Salone degli Specchi, la Sala da pranzo con il prezioso lampadario in bronzo dorato e cristallo, l'eclettico Salone da Ballo con soffitto a volta e colonne e lunette affrescate, le grandi specchiere e gli stucchi dorati, gli arredi originali dell'epoca, completano l'atmosfera da fiaba. Un’autentica opera d’arte di stile neoclassico diventa dunque scenografia per visite turistiche e eventi memorabili: ricevimenti privati, incontri culturali e d'arte, cene di gala, sfilate, meeting, shooting e presentazioni organizzati da professionisti del settore. Attività che ridanno linfa e luce a un'icona dell’aristocrazia partenopea, esempio architettonico che diede il via alla costruzione dei palazzi storici della città, tra questi, il più rilevante, Villa Pignatelli realizzata dallo stesso Guglielmo Bechi qualche anno dopo Palazzo San Teodoro. Scegliere Palazzo San Teodoro significa vivere il fascino di una autentica dimora storica resa contemporanea da servizi di eccellenza e dettagli di assoluto pregio. Ogni progetto può essere personalizzato e reso unico, gli spazi sono modulabili così come l'offerta gastronomica e musicale. Riviera di Chiaia, 281, 80121 Napoli NA www.palazzosanteodoroeventi.it IL PALAZZO Duecento anni di storia e un fascino senza tempo Palazzo San Teodoro è una delle residenze nobiliari sorte nel borgo di Chiaia nei primi anni del XIX secolo grazie alla lungimiranza del re di Napoli Ferdinando IV di Borbone che, pochi anni prima, aveva voluto la costruzione della Real Villa, il Real Passeggio di Chiaia, oggi denominata Villa Comunale. Quella che era una spiaggia e un pittoresco borgo extra-moenia, abitato da pescatori, divenne ben presto dimora prediletta di molte famiglie aristocratiche del Regno che qui incominciarono a costruire i propri palazzi secondo il gusto Neoclassico corrente. Il duca Carlo Caracciolo di San Teodoro acquistò ben tre edifici lungo l’attuale Riviera di Chiaia, appartenenti alle famiglie Pannone e Leonardo di Tocco, e affidò, nel 1826, all’architetto toscano Guglielmo Bechi - chiamato dalla Corte borbonica a lavorare nella capitale del Regno delle Due Sicilie – l'incarico di farne un’unica, grande dimora. Il risultato è un'autentica opera d'arte di stile neoclassico che negli anni ha conservato pressoché integre le decorazioni originali e gran parte dell’arredo. Il palazzo, con singolare pianta ad “L”, dalla riconoscibile facciata in rosso pompeiano, è distribuito su tre livelli e impreziosito al centro da un elegante loggiato che per ogni piano presenta un ordine diverso: Dorico al pian terreno, Ionico al primo piano e Corinzio al secondo piano. Il vestibolo in piperno grigio, con tre aperture scandite da quattro colonne scanalate con capitelli dorici, segna l'ingresso al Palazzo e sostiene anche la lunga balconata che percorre tutta la facciata. La maestosa scala neoclassica, in marmo bianco, con volta a padiglione e sculture decorative, conduce al piano nobile dove si svelano i saloni affrescati di ispirazione ellenistica, pompeiana ed ercolanese. La progettazione di Guglielmo Bechi, ritenuta esemplare, valse all'architetto toscano numerosi altri incarichi in città, tra questi, il più rilevante è certamente quello avuto per Villa Pignatelli legata dallo stesso fil rouge a Palazzo San Teodoro.

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