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Barra Barra / Corso Bruno Buozzi

Festa dei Gigli, i boss in Rolls Royce. "Ricordiamo i nostri morti"

Alla fine arriva pure la benedizione del parroco. È successo domenica scorsa a Barra all'apertura di una delle feste popolari più antiche e sentite. De Magistris: "Indignato". I Verdi: "La Chiesa intervenga"

Erano le 11 di domenica scorsa. A Barra, l'inizio della Festa dei Gigli, una delle feste popolari più antiche e sentite. Folla per strada in attesa di una Rolls Royce bianca. Passano i "padrini" mentre dall'alto piovono coriandoli, palloncini colorati di rosso e di blu vengono lasciati volare verso il cielo. Partiti da via Ceccarelli, il boss e i suoi guardaspalle sono arrivati fino a corso Bruno Buozzi, nella parte nuova di Barra. In due scendono dall'auto e cominciano a salutare gli organizzatori di quel momento di festa, gli uomini di uno dei clan più potenti della città.

Una stretta di mano e un bacio sulla bocca, poi dal palco la richiesta di un minuto di raccoglimento: "Ricordiamo i nostri morti". Davanti al "giglio dell'Insuperabile" il boss Angelo Cuccaro, scarcerato nel 2010 dopo dieci anni di reclusione. E alla festa della camorra non si è sottratto uno dei parroci del quartiere quando si è trattato di benedire l'obelisco del clan con tanto di paramenti sacri nella piazza principale del quartiere.

LE REAZIONI - Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: "Quanto accaduto in occasione della Festa dei Gigli, organizzata nella sesta municipalità del Comune, è un episodio vergognoso che questa amministrazione non può che stigmatizzare. Come non possiamo che stigmatizzare quanti, rivestendo ruoli istituzionali laici o religiosi, prendono parte a simili occasioni, di fatto avallando il tentativo del crimine organizzato di controllare il tessuto sociale anche per mezzo di comportamenti "simbolici" assolutamente inaccettabili. Questa amministrazione ha fatto della lotta alla camorra e della battaglia per la legalità la stella polare del suo governo e del suo operato e non intende indietreggiare da questo impegno, che necessità della rottura del rapporto fra crimine organizzato e una certa parte della politica, dell'imprenditoria, delle istituzioni. Per questo abbiamo scelto di distruggere il partito della spesa pubblica trasversale, con cui spezzoni della politica hanno consentito l'arricchimento della camorra, imponendo invece il massimo controllo sulla gestione dei soldi e degli appalti pubblici, tagliando le consulenze esterne e il proliferare delle società miste; per questo abbiamo varato un piano di raccolta differenziata porta a porta che consenta di superare la filiera classica delle discariche-inceneritori, sottraendo così il lucroso business dei rifiuti alla camorra; anche per questo non arretriamo dall'attuazione dello ztl nel centro storico, provocando la risposta delle famiglie criminali della zona di Piazza Dante che hanno perso il tradizionale controllo sull'area; per questo contrastiamo l'abusivismo commerciale o l'evasione fiscale, attraverso misure come l'ordinanza relativa alle licenze per l'occupazione del suolo pubblico oppure l'istituzione di una task force ad hoc che persegua chi evade le tasse. Stiamo poi cercando di inviare alla città intera un segnale di legalità che abbia anche un valore simbolico, convinti che il controllo del crimine su Napoli sia uno dei deterrenti maggiori alla sua crescita, che deve essere legale perchè deve essere democratica, cioè riguardare tutti i cittadini. A dicembre, infatti, sarà organizzato un convegno internazionale contro le mafie promosso dal Comune e con il quale porteremo all'attenzione pubblica, non solo locale, il tema urgente di come sconfiggerle. Nonostante partecipi, in qualità di sindaco, alle feste popolari tradizionali della città, personalmente non ero a quella dei Gigli, ma sono restato indignato nel vedere il video pubblicato sul sito de L'Espresso che ritrae i boss del quartiere di Barra-S.Giovanni mentre indisturbati circolano a bordo di una Rolls Royce bianca, accompagnati da applausi e palloncini svolazzanti, con quell'atteggiamento sfrontato di chi crede di essere padrone della città e vuole inviare un messaggio "simbolico" di predominio sulle istituzioni. Non tenendo conto però di un dato: a Napoli, oggi, si respira un'aria nuova, di legalità e democrazia, che vede la società civile pronta ad una stagione di rinascita etico-politica. Quest'aria soffocherà quella stantia e irrespirabile della camorra, ma la camorra è troppo miope per rendersene conto".

I VERDI - "L' acclamazione di un boss durante la festa dei Gigli nel Quartire Barra a Napoli fa venire i brividi. Ancora più inquietante è la presenza indifferente della poca Polizia Municipale - denuncia il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che proprio domenica era con gli ecologisti napoletani nella Municipalità a raccogliere firme per il referendum elettorale - che non ha ritenuto di non dover far nulla quando è arrivato in modo esibizionista il boss del quartire. Addirittura il parroco presente ha anche benedetto l' obelisco dei clan. Ci auguriamo che la Chiesa intervenga rapidamente anche allontanando il prelato che si è compromesso in modo così palese. La passeggiata esibizionista in pieno giorno da parte del capo clan locale su una Rolls Royce bianca ci fa comprendere come sia ancora fortissima la camorra in città al punto da disinteressarsi della presenza della polizia municipale e di ottenere addirittura la benedizione del parroco presente alla festa".

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