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Gita con stupro per un 13enne. Gli aguzzini: i compagni di classe

La vicenda, ora in mano ai carabinieri, denunciata dal ragazzo napoletano appena tornato a casa da Fasano. Sette i presunti colpevoli, tutti sospesi per quindici giorni e con l'anno scolastico a rischio

Una brutta storia quella che un 13enne ha avuto il coraggio di denunciare appena tornato dalla gita scolastica trasformatasi in un incubo. Il ragazzino, infatti, è stato vittima di abusi sessuali per due notti consecutive.

Un branco di sette giovanissimi contro un coetaneo, bloccato e costretto a sottostare alla prepotenza ed alla violenza. Tutti gli adolescenti di questa vicenda frequentano una scuola media di Marechiaro, a Posillipo, e appartengono a famiglie di professionisti. In settanta erano partiti alla fine di marzo, con otto accompagnatori, tra docenti e assistenti, per il viaggio di fine anno a Fasano, in Puglia. Al ritorno a casa, il tredicenne racconta tutto ai genitori che ne parlano alla preside. Ma ci vorrà l'intervento dei carabinieri per rimuovere la cortina di silenzio calata sulla vicenda.

Tanto che il deputato del Pdl Paolo Russo ha chiesto l'intervento del ministero dell'Istruzione "soprattutto per verificare quali azioni sono state poste in essere dalla comunità educante. Bisogna accertare se le preoccupanti minimizzazioni del dirigente scolastico siano il frutto di una sua personale valutazione o piuttosto del maldestro tentativo di coprire responsabilità che una scuola dovrebbe invece condannare senza esitazioni".

Sul fronte investigativo si valuta l'ipotesi di reato di violenza sessuale. I carabinieri hanno accertato l'identità di sette minorenni che sarebbero coinvolti come parte attiva nei fatti. Per loro, data l'età, nessuna imputabilità ma una segnalazione contenuta in un fascicolo che è stato inviato dagli inquirenti alla Procura della Repubblica per i minorenni di Napoli. La scuola li ha sospesi per quindici giorni ed ha pensato di avviarli, con il coinvolgimento di psicologi ed assistenti sociali, ad un programma di recupero. "Ho appreso di questa vicenda leggendo dai giornali. Domani - annuncia il direttore scolastico regionale della Campania, Diego Bouché - la docente che presso la nostra direzione si occupa di questi problemi contatterà la preside dell'istituto e poi valuteremo le eventuali iniziative". Bouché non anticipa decisioni drastiche ma ammette che "di fronte a simili fatti, è comunque sempre bene e necessario alzare il livello dell'attenzione".

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