Nino D'Angelo: "Nato in un quartiere dove è difficile volare, sono figlio di un miracolo"
L'artista napoletano si racconta nel corso di un'intervista rilasciata a "Leggo"
"Io sono figlio di un miracolo. Sono nato in un quartiere di Napoli dove pochi ce la fanno. Era davvero difficile volare. Invece sono riuscito a contaminare la musica dei grandi maestri come Sergio Bruni, ho fatto cinema, sono stato valutato bene dalla borghesia intellettuale, ora ho anche scritto un libro che mi racconta". Così Nino D'Angelo ripercorre la sua carriera nel corso di un'intervista rilasciata a Leggo.
"Sono un cantante del popolo, uno che ha avuto più vite artistiche perché negli anni si cresce. Anche se resto 'il poeta che non sa parlare'", prosegue l'artista napoletano.
Il caschetto biondo
"Nostalgia del caschetto? No. Quel 'terrone' un po’ 'bravo ragazzo' mi ha aiutato, mi sono fatto notare. Poi però ho deciso di toglierlo perché volevo far vedere che sotto c’era pure un cervello".
I concerti a Milano
"Alla fine degli anni ‘80 riempii il Palatrussardi e al concerto si presentò Red Ronnie: rimase di stucco nel vedere che il pubblico non era fatto solo da emigranti ma anche da tanti milanesi".
Chi è oggi Nino D'Angelo
"Sono un autodidatta, un padre e un nonno felice. E un grande ammiratore di... Nino D’Angelo, il cantante", conclude il cantautore partenopeo.