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Mastelloni: "Ho pensato al suicidio. Lo Stato non deve togliermi la dignità"

Il noto artista napoletano racconta la sua situazione economica, ricordando la collega ed amica Isabella Biagini: "Non voglio fare la sua stessa fine"

"Tutto mi sarei aspettato, fuorchè di dover parlare della morta di una mia cara amica come Isabella Biagini. Molte persone dicono: voi avete sperperato. Noi abbiamo sempre lavorato in strutture come Rai o Mediaset, quindi è impossibile evadere le tasse. E' mortificante arrivare in queste condizioni economiche dopo 50 anni di carriera. Lo Stato dovrebbe gratificare la nostra arte. Abbiamo fatto parte del costume e della cultura italiana. Isabella Biagini, che ha lavorato sin dall'età di 16 anni, viveva con una pensione da 700 euro. Quando abbiamo chiesto la legge Bacchelli, sia a lei che a me ci è stato risposto "nome non dichiara fama". Così il noto attore napoletano Leopoldo Mastelloni ha parlato della morte dell'amica e collega Isabella Biagini nel corso di una lunga intervista rilasciata alla trasmissione Rai "Storie Italiane".

Mastelloni ha parlato anche della sua difficile situazione economica: "Io oggi vivo grazie all'aiuto di alcuni cari amici. Ogni tanto il pensiero del suicidio ti viene, perchè diventi una persona inutile, che non serve nè alla famiglia, nè agli amici, nè al pubblico, per il quale noi viviamo. E allora ti viene da pensare: ma io che ci campo a fare? Poi dopo chiaramente sei un cattolico, ci ragioni su, e ci sono cose che vai a cercare per non disperare. Io parlo da cittadino, non da artista: tu Stato devi essere in grado di assistere ogni cittadino, proporzionalmente al lavoro che ha svolto tutta la vita. Io non voglio che lo Stato mi tolga la dignità. Io non voglio chiedere la carità. Voglio solidarietà, visto che sono un uomo di 73 anni. Io non voglio fare la fine di Isabella Biagini. Certe malattie fulminanti vengono anche per questi motivi".

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