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Tv, Barbara Foria omaggia Diego Armando Maradona a Quelli che il calcio

Intervista alla comica napoletana che oggi ha ricordato il mitico calciatore nel suo sketch durante la trasmissione di Rai2

La morte di Diego Armando Maradona ha cambiato i palinsesti delle reti televisive e le scalette dei programmi che sono stati rivoluzionati per onorarlo. Oggi è stato il turno di Quelli che il calcio, la storica trasmissione di Rai2 condotta da Luca, Paolo e Mia Ceran dove è stata costruita una puntata nel ricordo del Dio del calcio.

Durante questa prima domenica calcistica senza di lui, i conduttori hanno reso omaggio al talento di Diego con una trasmissione in cui non sono mancati gli aneddoti, le testimonianze, i ricordi degli ospiti anche non tifosi del Napoli e i vecchi filmati delle interviste e dei goal fatti. Tra una cronaca serrata e l’altra delle partite del campionato, intervallate dalle gag dei comici, non sono mancati gli omaggi, come quello dell’attrice comica napoletana Barbara Foria che da quest’anno fa parte del cast di Quelli che il calcio.

Tra i personaggi che la Foria sta proponendo nella trasmissione c’è mamma Angela rappresentate di un esercito di mamme negazioniste inalberate che da un megafono si lamenta con il Premier Conte. La sua mamma Angela è una popolana tagliente, super esasperata, ma questa domenica ha smorzato leggermente i toni per dedicare il suo sketch a Maradona. Mamma Angela è tifosa del Napoli e, anche se sta piantonando Palazzo Chigi per sbraitare contro Conte e i suoi ‘complotti’, il suo cuore si trova in Argentina da Diego.

Barbara, sicuramente qualche giorno fa non vi aspettavate di costruire la puntata di Quelli che il calcio per omaggiare la memoria di Maradona?

“La notizia della morte di Maradona ha colto tutti di sorpresa e un programma come Quelli che il calcio, che è in diretta e parla di calcio, si è dovuto sicuramente riadattare a quella che è stata la notizia più importante della settimana e che ha sconvolto i palinsesti tv. Nel caso di Quelli che il calcio c'è stata proprio una volontà di omaggiare il campione del mondo, el Pibe de oro, il calciatore più importante al mondo. La squadra autorale, in primis anche Luca e Paolo che sono anche autori del programma, hanno voluto omaggiare questo grande campione. L'atmosfera in studio è stata particolare. Anche durante le prove abbiamo visto tanti video e tante dichiarazioni d'affetto da parte di calciatori che hanno giocato con lui ma soprattutto anche da parte dei fan”.

Un programma come Quelli che il calcio dove l’ironia è sovrana, come si riscrive quando arriva la notizia che è morto un mito dello sport come el pibe de oro?

“Maradona è un personaggio che lo si può amare o meno, si può anche non essere tifosi del Napoli ma sicuramente non si può non apprezzare il talento di questo immenso calciatore. Proprio per questo motivo la trasmissione è stata riscritta in funzione di questa tragica notizia e anche durante le prove guardare delle immagini inedite di Maradona, per una napoletana come me, sono state immagini molto forti che sono arrivate comunque alla pancia e al cuore di tutti noi, della redazione, della produzione e della squadra autorale”.

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Che tipo di lavoro avete fatto con gli autori?

“Appena è arrivata la notizia della morte di Maradona il mio pensiero è stato quello di omaggiare questo grande calciatore. Nonostante non abbia avuto sicuramente un tenore di vita esemplare, Diego è un uomo che non si condanna e comunque non si critica. Chi lo ama non lo critica. Le scelte di vita che ha fatto sono tutte sue. Quindi io ringrazio l'uomo Diego Armando Maradona per aver rispettato e amato il popolo napoletano, sentendosi da subito un napoletano. Sapevo che poteva essere delicato per un'attrice comica omaggiare Maradona con il personaggio di ‘Mamma Angela’, che comunque resta una napoletana e una mamma. Confrontandomi con gli autori abbiamo deciso di omaggiarlo”.

Il tuo sketch è stato dedicato a Diego. In questo caso, che taglio si dà a un personaggio come mamma Angela?

“Oggi ho voluto anche omaggiare nel mio piccolo il grande Diego più che mai, sia da napoletana che da grande tifosa del Napoli. Ho chiesto proprio di poter contribuire con il personaggio di “Mamma Angela” omaggiando el Pibe de oro all'interno del mio sketch. Avevo un grande desiderio di fare riferimento al mio grande amore per Maradona in quanto tifosa del Napoli ma soprattutto in quanto tifosa di Maradona. Non voglio sindacare la vita di Maradona ‘uomo’ ma voglio elogiare la vita di Maradona sia come calciatore che come esempio di riscatto sociale. Io sono una grande fan di Diego e i miei ricordi sono legati a lui perché sin da piccola andavo allo stadio. Per me ha rappresentato l'adolescenza. Anzi forse anche un po’ prima, perché quando è arrivato nell'84 a Napoli io avevo dieci anni e con i miei nonni la domenica guardavamo le partite”.

I tuoi ricordi quanto hanno ispirato lo sketch di oggi?

“Tantissimo. Quando ho potuto, da adolescente, ho fatto l'abbonamento al Napoli e con i miei amici aspettavamo la domenica. Per noi era un sogno poter andare allo stadio. Mentivo a mia madre dicendo che andavo a studiare a casa di amiche. Spesso mia madre telefonava alle mie amiche che dovevano coprirmi qualora le avesse chiamate. La maggior parte delle volte mia madre mi ha scoperto. Anche perché allo stadio incontravo tantissime persone che mi conoscevano e il giorno dopo lo dicevano. Poi con il tempo non ho più dovuto mentire perché sapeva benissimo che tutte le domeniche ero allo stadio a tifare sia per Maradona che per il Napoli. Il mio cuore è sempre stato azzurro”.

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La scomparsa di Diego Armando Maradona è stato un evento mediatico di portata globale, al pari della morte di Lady Diana e di quella di Papa Wojtyła. Fino a che punto poteva essere prevedibile?

“Credo che rimarrà per sempre un esempio di riscatto sociale per tutti quanti noi suoi ammiratori e, quando parlo di ‘noi’ non parlo soltanto dei napoletani e degli argentini ma penso al mondo intero. Lui si è sempre preso anche cura degli ultimi. Lui nasce ultimo ed è diventato primo. Ci siamo innamorati per la sua grande generosità, per il suo sorriso e per quella luce negli occhi. Penso che fosse abbastanza prevedibile tutto ciò, perché la sua fama è mondiale. Infatti l'omaggio è stato fatto da tutti. Ieri mi sono emozionata a guardare la squadra degli All Blacks australiani che hanno omaggiato Maradona e oggi su tutti i campi sportivi ci sarà un minuto di silenzio per lui. Il Napoli indosserà stasera per la sfida una nuova maglietta a lui dedicata.”

Atti d’affetto, onori e tributi anche in programmi non sportivi per un uomo che resta leggenda nel calcio e, soprattutto, nella storia del Napoli. Ma nelle ultime ore ci sono stati anche gesti e parole che mancano di tatto mentre, altri, hanno passato il segno come le immagini scattate ai tre dipendenti dell’impresa funebre che sono circolate nel web. Accantonando quelle da biasimare, tutte queste manifestazioni sono inevitabili quando si parla di un personaggio come Maradona?

“Non ho apprezzato né amato i giudizi che sono stati espressi su tutti i social, anche da personaggi rilevanti. In generale, dinanzi alla morte di un uomo bisogna sempre tacere ma ancor di più nel caso specifico di Maradona che è stato un esempio per molti e ripeto, non mi riferisco alla sua vita privata. Onestamente, non condivido la vita privata, ma comunque resta una scelta personale, non ha fatto male ad altri ma solo a sé stesso. Per non parlare delle immagini dei selfie accanto al corpo di Maradona che ho trovato davvero raccapriccianti. A volte mi chiedo fino a che punto possa spingersi la mente umana. Capisco che per molti, me compresa, è stato un idolo ma qui si parla di rispetto. Stiamo vivendo un periodo storico in cui se non hai un selfie o una foto da condividere sui social non esisti o comunque non sei importante. Secondo me alcune emozioni bisogna viverle e basta. Non c'è bisogno di dimostrarle.”

Oggi è stata una giornata sui generis per i comici che fanno parte di Quelli che il Calcio, ma, in generale, nell’anno della Pandemia, quanto è cambiata la comicità?

“È un momento molto particolare per la comicità e per noi comici perché, in questi mesi, provare a far sorridere è difficile. Ma anche provare a scrivere è difficile perché anche noi siamo umani e stiamo lottando come tutti contro questo virus invisibile che ha sconvolto le nostre vite e, quindi, poter cercare di sdrammatizzare ogni cosa è complicato. Io provo a farlo perché ho sempre ritenuto che l'ironia possa essere l'arma veramente invincibile per sollevare gli animi. Nei momenti più tristi e drammatici della mia vita mi sono sempre aggrappata all'ironia come ancora di salvezza. Anche in questo periodo non facile, per esempio, mi sono aggrappata alla scrittura. Sto scrivendo tanto e anche scrivere ogni settimana per Quelli che il calcio è uno stimolo molto grande affinché possa far star bene sia gli altri che me”.

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