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Cos'è il radon e perché in casa è un pericolo

Napoli è tra le città ad alta presenza di questo gas radioattivo, ritenuto il secondo fattore di rischio per gravi malattie ai polmoni

Il radon è un gas radioattivo di origine naturale. Tra le sue caratteristiche c'è quella di essere inodore, incolore e insapore: questo significa che non possiamo avvertire la sua presenza con i nostri sensi.

Dove si trova il radon Il radon si trova praticamente in ogni terreno e roccia, anche se in quantità molto diverse in relazione alle loro caratteristiche specifiche come la permeabilità, la presenza di fratture e così via.

Il gas fuoriesce continuamente dal terreno per poi risalire e concentrarsi in particolare nei locali a diretto contatto con il suolo come scantinati, garage, cantine, taverne, palestre, oppure disperdersi nell’aria. Anche diverse rocce naturali utilizzate nell'edilizia, in particolare per pavimenti e rivestimenti, e praticamente tutti i materiali ricavati da rocce vulcaniche - come il tufo - sono sorgenti di radon.

L'acqua dei pozzi oppure proveniente da tubature e canalizzazioni non ben sigillate può costituire poi un'ulteriore sorgente di radon ma, normalmente, i livelli sono talmente bassi da poter essere ritenuti insignificanti.

Il pericolo del radon Il pericolo del radon deriva dall’inalazione: inspirato in quantitativi consistenti e per periodi prolungati, può infatti provocare seri danni alla salute, in particolare ai polmoni. Il radon è infatti ritenuto dai medici la seconda causa di rischio di insorgenza di tumori polmonari subito dopo il fumo: significa che i fumatori esposti ad alte e prolungate concentrazioni di radon - ad esempio perché lavorano in locali sottoposti oppure interamente fatti di tufo - corrono rischi più elevati.

Come liberarsi del radon Per quanto insidioso e dannoso,  liberarsi dal radon è relativamente facile: è un gas volatile, quindi si disperde rapidamente nell’aria.

Se si abita in un palazzo di tufo o si lavora in locali a diretto contatto con il suolo, quindi, la cosa più importante da fare contro il radon è areare bene e costantemente i locali.

Quanto a lungo bisogna tenere aperte le finestre per disperdere il radon? Quanto a lungo è necessario tenere le finestre aperte per cambiare aria dipende da molti fattori: presenza di vento, correnti d'aria, temperatura interna ed esterna e, anche, tipo di apertura a disposizione.

Se si hanno finestre o balconi a battente

in inverno, basteranno 5 minuti al massimo.

in estate, servirà almeno mezz'ora.

Se l’apertura non è a battente, ma a ribalta, per un ricambio d’aria - e dunque per disperdere il radon come anche gli agenti inquinanti volatili prodotti dalle attività domestiche

in inverno serviranno almeno 30 minuti

in estate saranno necessarie almeno di 3 ore.

L'operazione, ovviamente, va ripetuta nell'arco delle 24 ore.

Come si misura il radon A causa delle fluttuazioni legate alla volatilità del gas, determinare la reale concentrazione di radon negli edifici non è per nulla facile e neanche rapido. L'ideale sarebbe procedere ad un monitoraggio prolungato, che tenga conto anche delle variazioni stagionali.

Una direttiva europea fissa come limite, sia per le abitazioni che per i luoghi di lavoro, un valore medio annuale di 300 Bq/m3 (Becquerel al metro cubo: è l'unità di misura in uso a livello mondiale) ed è questo il limite fissato da una recentissima legge regionale - la n. 13 dell'8 luglio 2019 - per i locali aperti al pubblico e per i cosiddetti "edifici strategici" in cui rientrano asili nido e scuole.

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