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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tre milioni di alberi saranno piantati a Napoli e in provincia nei prossimi due anni

Lo sancisce una delibera della Città Metropolitana che dichiara l'ossigeno "Bene comune". "Napoli è la prima città italiana ad adottare provvedimenti contro i cambiamenti climatici", dichiara l'ambientalista Roberto Braibanti

Una delibera già approvata dalla Città Metropolitana di Napoli ha stabilito che, entro il 2021, in città e in provincia saranno piantati 3 milioni di alberi. Napoli è la prima metropoli italiana a contrastare, in modo fattivo, i cambiamenti climatici, e lo fa dichiarando l'ossigeno 'bene comune'. La sigla OBC sarà un contenitore che consentirà a Comune ed ex Provincia di operare contro il climate change percorrendo una strada che ha come traguardi l'abbattimento delle polveri sottili e dell'anidride carbonica in città. "Gli alberi hanno molteplici effetti: immettono ossigeno, abbattono le bolle di calore estivo - anche di dieci gradi - e incamerano anidride carbonica, rendendo inoltre anche esteticamente più gradevole le nostre strade". Così presenta OBC l'ambientalista Roberto Braibanti. 

"Grazie all'associazionismo ambientale napoletano", spiega Braibanti, "abbiamo ottenuto un risultato storico". In Australia e in Cina, infatti, questa forma di contrasto ai cambiamenti climatici è già operativa: le due nazioni hanno programmato la piantumazione di miliardi di alberi. "Anche in rapporto a questa enorme cifra nasce la delibera OBC che prevede la piantumazione di 3 milioni di alberi a Napoli e in provincia", aggiunge Braibanti. "E' stato infatti calcolato che per ridurre il saldo negativo di anidride carbonica servirebbero 2 alberi per cittadino. In questo modo siamo sicuri di fare del bene a cittadinanza e ambiente". Gli alberi saranno piantati nei grandi spazi urbani: periferie degradate, zone industriali abbandonate, centri commerciali. "Possono contribuire anche i privati, anzi: ci sarà un invito formale per tutti gli stakeholder del commercio partenopeo". 

OBC diventerà dunque un contenitore che dovrà occuparsi in seguito della manutenzione degli alberi e del verde - finora punto dolente dell'amministrazione comunale. "Consideriamo che dovremo finanziare l'intera operazione. Arriveranno dei soldi ma abbiamo il tempo di organizzare OBC come si deve, con una mentalità aziendale. Per i pimi tre o quattro anni gli alberi saranno ancora di misure modeste e non necessiteranno di manutenzione", spiega l'ambientalista. "Quando cresceranno saranno pronte convenzioni con Università e società di agronomia, che ci consentiranno di tenere tutto sotto controllo. Un albero arriva alla sua capacità massima di immagazzinamento di CO2 in sette o otto anni. Dunque avremo risultati ragguardevoli nei prossimi dieci anni. Dovrà essere una visione aziendale a spingerci, sarà un investimento per il benessere dei cittadini". Intanto la delibera è approvata, un primo significativo passo è stato compiuto. 

L'argomento sarà approfondito durante il dibattito pubblico "Ossigeno Bene Comune: Napoli metropoli. Come constrastare i cambiamenti climatici con la bellezza" che si terrà domani, sabato 30 marzo 2019 alle ore 10:30, nella Mostra D'Oltremare, nell'ambito di EnergyMed. Parteciperanno Salvatore Pace (VicePresidente Città Metropolitana di Napoli), Roberto Braibanti (Ambientalista, Presidente Associazione Gea), Marco Merola (Comitato Clima), Michele Macaluso (Ingegnere e direttore di EnergyMed). Modera la giornalista Anna Assumma. Si approfondirà la delibera OBC, se ne analizzeranno le ripercussioni positive in termini economici e di salute pubblica, saranno illustrati i temi della conferenza Cop24 di Katowice - Polonia e si parlerà dei cambiamenti climatici. 

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