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Mobilità, bici e piste ciclabili: intervista ad Alfredo Bellini

All'indomani della presentazione del progetto per una nuova pista ciclabile su corso Umberto, abbiamo intervistato l'ideatore di BiciZen.it nonché autore del libro "Happy Bike, Pedalando verso la felicità"

Classe 1973, master e specializzazione nel settore trasporti, Alfredo Bellini si occupa da tempo di politiche di mobilità urbana e ciclistica. Ha ideato BiciZen.it. sito di informazione sul mondo della bici, e nel 2014 pubblicato con Marotta&Cafiero il libro "Happy Bike, Pedalando verso la felicità". NapoliToday lo ha intervistato a proposito della mobilità cittadina, dello sviluppo della bici come mezzo di locomozione e della nuova pista ciclabile in cantiere.

Partiamo dall'uso della bici a Napoli, qual è la situazione?
“Un dato è certo: Sempre più persone usano la bici in città. Tante le persone che grazie anche alle bici a pedalata assistita o a quelle pieghevoli riescono a muoversi con una certa facilità. Questo fa ben sperare per il futuro a patto che si capisca a livello politico la bicicletta non è solo un mezzo ludico ma un mezzo di trasporto”.

Come giudica la pista ciclabile attualmente in funzione?
“La pista ciclabile di Napoli rappresenta un buon punto di partenza, tuttavia molto ancora deve essere fatto, soprattutto per la promozione e il rilancio della stessa. Andrebbe valorizzata di più anche da parte dell'amministrazione con campagne di comunicazione ad hoc e interventi di messa in sicurezza del tracciato”.

Che ne pensa del progetto di ampliarla anche nel tratto Bovio-Garibaldi?
“Recentemente sono stato a Bologna agli Stati generali della Mobilità Nuova, dove ho coordinato un tavolo sul muoversi nello spazio pubblico. Si è ragionato con ministri, sindaci assessori e tecnici, su quello che realmente necessario per una Mobilità Nuova. Il punto non è tanto creare piste ciclabili, non sempre sono utili, né necessarie e a volte molto costose. Anzi spesso, quando non sono condivise con tutta la cittadinanza, quando sono interventi spot, non hanno molto senso. In genere basta pedonalizzare una strada, creare una Ztl o zone 30 km/h, per vedere automaticamente più persone in bicicletta. E anche a Napoli è accaduto così con la pedonalizzazione di via Caracciolo. Come ho scritto nel mio libro "Happy Bike, Pedalando verso la Felicità" quello che conta davvero, come confermato dall'esperienza di quasi tutte le città europee, è liberare le strade dalle auto dai centri urbani e ridare lo spazio pubblico alle persone”.

Quali sono le prospettive del bike sharing in città? Come giudica, fin qui, la riuscita del progetto sperimentale?
Il bike sharing evidenzia come ci sia desiderio di cambiamento nelle abitudini di mobilità. Un segnale positivo a a cui dovrebbe affiancarsi però una programmazione certa e integrata d’interventi e un nuovo modello di mobilità che metta davvero al centro le necessità di spostamento delle persone. Si sente il bisogno di una strategia concreta di promozione della ciclabilità e dei mezzi pubblici per ridare slancio ad una mobilità urbana ancora troppo dipendente dall’auto. Ci vuole una visione di mobilità e di città nel medio e lungo periodo e il coraggio di azioni diverse. Anche a Napoli è forte il desiderio di pedalare, camminare ed è tanta la voglia di riprendersi lo spazio pubblico in una città che da tempo immemorabile chiede una migliore vivibilità e soprattutto meno auto in circolazione. Ogni giorno sono tante ancora le macchine e motorini che si muovono caoticamente per il capoluogo partenopeo che per conformità urbana fatta di strade strette e pendenze significative, avrebbe bisogno urgentemente di ridurre il numero di auto dal centro urbano offrendo ai cittadini alternative valide di trasporto”.

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