Sono circa 30 gli "sforamenti" dei limiti consentiti che le centraline rileva smog hanno registrato a Napoli nel 2015, l'ultimo dei quali oggi. Una situazione difficile (e secondo il rapporto Mal'Aria di Legambiente addirittura peggiore, con 59 superamenti) cui il Comune ha provato già da tempo a porre rimedio con due ordinanze: una di limitazione del traffico veicolare, e un'altra – in scadenza oggi – volta alla riduzione delle temperature dei sistemi di riscaldamento, questo sia negli edifici privati che in quelli industriali.

IL TRAFFICO – Per quanto riguarda il traffico, Palazzo San Giacomo ha deciso il divieto di circolazione nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle 12.30 ,e dalle 14.30 alle 16.30. Si tratta di un provvedimento – in vigore fino al 31 marzo – che comunque esclude vetture a gpl e metano, elettriche, nonché le auto Euro 4 e successive.

I RISCALDAMENTI – Il provvedimento di riduzione delle temperature in abitazioni private ed uffici, invece, prevede che nelle prime i riscaldamenti portino al massimo a 18 gradi, nei secondi invece il tetto sia 17 gradi.

IL PORTO – Di rilievo, infine, anche la decisione presa dall'Autorità portuale che – in linea con l'amministrazione partenopea – ha varato un'ordinanza che dal 1 gennaio impone limitazioni alle navi in entrata, uscita e in sosta nel porto. Tra queste, si registra l'obbligo di cambio di combustibile contenente una quantità di zolfo inferiore allo 0,1 percento almeno a due miglia dall'imboccatura dello scalo (e non all'ormeggio). Gli esperti ritengono il porto una delle principali cause dell'inquinamento a Napoli.