rotate-mobile
life Stella

Flash mob al Museo, 'N Sea Yet: "Ambientalismo e pacifismo due facce della stessa medaglia"

L'intervista a Dario Catania, presidente dell'associazione che ha recentemente organizzato una manifestazione pacifica al Museo di Capodimonte

Domenica 5 febbraio un gruppo di attivisti dell'associazione 'N Sea Yet ha organizzato un flash mob all'interno del Museo di Capodimonte per sensibilizzare sul tema dell'ecosostenibilità. Abbiamo intervistato il presidente di 'N Sea Yet, Dario Catania.

Dario, la vostra è stata una manifestazione che avete definito in "supporto alle altre manifestazioni ambientaliste che si sono svolte nei musei", però tutti hanno notato una sostanziale differenza con queste: la natura assolutamente pacifica del vostro flash mob.
"Il messaggio che volevamo veicolare era lo stesso delle altre manifestazioni che ci sono state nei musei di tutto il mondo, ma la nostra si è svolta con modalità diverse. Gettare salsa sul vetro a protezione di un'opera non voglio dire sia un'azione violenta, ma è certamente un'azione dall'apparenza aggressiva. La nostra è stata una manifestazione gandhiana, assolutamente pacifica e pacifista. Del resto la nostra associazione, 'N Sea Yet, ha una carta valoriale che abbiamo chiamato 'il manifesto del Rifiorismo', appunto incentrata sul pacifismo. Per noi ambientalismo e pacifismo sono due facce della stessa medaglia".

Manifesto del Rifiorismo, come mai questo nome?
"Il manifesto del Rifiorismo, la nostra carta valoriale, si rifà al manifesto del Futurismo, ma lo stravolge, basato com'è su sostenibilità, ascolto, empatia, partecipazione. Invece di esaltare la guerra esaltiamo la pace, invece della produzione spinta e della velocità esaltiamo il consumo consapevole e la lentezza, invece di esaltare la violenza esaltiamo l’amore universale, alla vita frenetica di città preferiamo una vita all’insegna della sostenibilità economica, sociale ed ambientale".

Da qui l'ispirazione per l'azione pacifica dello scorso 5 febbraio.
"Esattamente, abbiamo agito in silenzio nel rispetto del luogo in cui eravamo, semplicemente mostrando dei cartelloni e poi regalando delle piantine ai presenti. Presentarsi in questo modo aiuta la partecipazione, a far capire i temi che ci stanno a cuore. Bloccare le autostrade, sporcare i delfinari di vernice rossa, sono azioni che possono generare distanza con le persone".

E quali sono le reazioni che avete riscontrato al Museo di Capodimonte?
"Inizialmente ci siamo resi conto del timore della persona che era responsabile di quella sala, probabilmente perché temeva potessimo inscenare un tipo diverso di protesta. Poi con i cartelli, con le piantine, le persone presenti si sono incuriosite. Ci hanno detto di essere d'accordo con le nostre istanze, ed è anche partito un applauso finale. Ho anche parlato con il responsabile della sicurezza del Museo che ha molto apprezzato lo spirito della nostra azione, mi ha chiesto la prossima volta di contattarlo, di fare qualcosa insieme. È stato bello, c'è stata partecipazione di tutti".

Quali sono i progetti per il futuro di 'N Sea Yet, avete in cantiere altre manifestazioni simili?
"Sicuramente vorremmo riproporre qualcosa di simile nei musei alle prime domeniche del mese, quando l'ingresso è gratuito e c'è un maggiore afflusso di visitatori. Noi gestiamo un frutteto nel Parco Viviani, e vorremmo espandere il progetto, creando una 'food forest' in ciascuna delle altre municipalità di Napoli. E ancora, sensibilizziamo gli alunni di alcune scuole al rispetto dell'ambiente ed alla sostenibilità. C'è infine un altro progetto che abbiamo in mente, questo per ora soltanto su carta: creare una sinergia tra Asìa e cittadinanza per il recupero delle plastiche. Abbiamo accesso ad una tecnologia che ci permette di riutilizzare la plastica per creare degli oggetti del tutto stampati con plastica riciclata".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Flash mob al Museo, 'N Sea Yet: "Ambientalismo e pacifismo due facce della stessa medaglia"

NapoliToday è in caricamento