Legge Ecoreati, la fotografia di Legambiente: in Campania il maggior numero di denunce
E' il Lazio la regione dove si è concentrato il più alto numero di contestazioni della legge ma in Campania si registra il maggior numero di persone denunciate
Ecoreati: è Legambiente a presentare la prima fotografia sull’attuazione della legge n. 68 del 2015, che ha introdotto nel nostro Codice penale il Titolo VI-bis dedicato ai delitti ambientali.
"I numeri dei reati contestati e dei conseguenti sequestri e denunce raccolti, dimostrano - spiega l'associazione ambientalista - che l’impianto legislativo entrato in vigore il 29 maggio ha determinato l’avvio di una nuova stagione per il contrasto delle ecomafie, grazie a nuovi delitti specifici da contestare, come l’inquinamento e il disastro ambientale, con limiti di pena adeguati, tecniche investigative efficaci e tempi di prescrizione raddoppiati".
I DATI NAZIONALI: dal 29 maggio 2015 (giorno di entrata in vigore della norma) al 31 gennaio 2016, a fronte di 4.718 controlli effettuati, sono stati contestati 947 reati penali e violazioni amministrative, con 1.185 persone denunciate e il sequestro di 229 beni per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro. I dati, spiega Legambiente, sono stati raccolti grazie alla collaborazione del Corpo forestale dello Stato, del Comando Tutela Ambiente dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di finanza e delle Capitanerie di porto.
I DATI REGIONALI: è il Lazio la regione dove si è concentrato il più alto numero di contestazioni della legge 68, ben 134, con 121 denunce e 17 sequestri; subito dopo spicca la Campania (95), dove si registra il maggior numero di persone denunciate, 137; al terzo posto figura la Toscana (73). In Campania le contestazioni hanno riguardato in maggior parte l’area salernitana, la costiera amalfitana ed il casertano.
“I risultati dei primi 8 mesi di applicazione della nuova legge sugli ecoreati, fortemente voluta dalla nostra associazione, stanno dimostrando tutta l’efficacia del nuovo sistema sanzionatorio – commenta Michele Buonomo, presidente regionale Legambiente -. Per rendere ancora più efficace il contrasto agli ecocriminali è ora fondamentale attivare una grande opera di formazione per tutti gli attori della repressione dei reati ambientali, a partire dai magistrati e dalle forze dell’ordine, procedere rapidamente alla costituzione di una grande polizia ambientale partendo dalle migliori esperienze maturate dall’Arma dei carabinieri e dal Corpo forestale dello Stato, e approvare una norma per snellire le procedure per abbattere le costruzioni abusive. A tal proposito va fermato il pericoloso Ddl Falanga, già approvato dal Senato e ora in discussione in Commissione giustizia della Camera, perché andrebbe in direzione opposta e fermerebbe gli abbattimenti messi in campo in questi anni dalle Procure della Repubblica sul territorio nazionale”.
L'associazione ambientalista lancia poi 8 proposte "per rendere più incisiva l’azione di prevenzione e contrasto dell’illegalità ambientale". "Si tratta - spiega Legambiente - di un pacchetto di provvedimenti, attuabile in questa legislatura, che consentirebbe dopo l’approvazione della legge sugli ecoreati e del Collegato ambientale, di rafforzare il quadro normativo a sostegno della riconversione ecologica del nostro Paese":
1) Formare sulla nuova legge tutti gli attori del sistema di repressione dei reati ambientali (forze dell’ordine e Capitanerie di porto, magistrati, Arpa, polizia municipale, aree protette);
2) Definire linee guida nazionali per garantire una uniforme applicazione della parte delle legge sui reati minori che non rientrano tra i delitti ambientali, fino ad oggi non completamente garantita;
3) Istituire un Fondo nazionale presso il ministero dell’Ambiente dove far confluire le sanzioni per i reati minori da utilizzare solo per bonificare i siti orfani sul modello del Superfund statunitense;
4) Potenziare le attività d’indagine contro gli ecoreati attraverso un corpo di polizia ambientale specializzato e sempre più strutturato sul territorio, approfittando della definizione del decreto sull’accorpamento del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei carabinieri;
5) Approvare definitivamente il progetto di legge sul sistema delle Agenzie regionali protezione ambiente calendarizzato in aula al Senato per il prossimo 5 aprile per migliorare il sistema dei controlli pubblici in campo ambientale;
6) Approvare una legge efficace per lo stop al consumo di suolo e definire quanto prima nuove regole per procedere in modo più spedito all’abbattimento degli ecomostri e delle costruzioni abusive;
7) Calendarizzare la discussione del testo sulle agromafie, in corso di definizione dal gruppo di lavoro costituito del ministro della Giustizia Andrea Orlando e presieduto da Giancarlo Caselli;
8) Lavorare per la definizione dei delitti contro gli animali, recuperando il lavoro fatto durante la fase di discussione della legge sugli ecoreati.