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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Goletta Verde in Campania: "Cariche batteriche elevate per venti campioni su trentuno"

Nel mirino ancora scarichi, foci di fiumi e torrenti. Il deficit depurativo non risparmia nessuna provincia. "È urgente riorganizzare ed avviare i servizi idrici nella regione"

"Le coste campane continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su trentuno punti monitorati da Goletta Verde ben venti presentavano cariche batteriche elevate, anche più del doppio dei limiti imposti dalla normativa". Questo il bilancio del monitoraggio svolto dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane - realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati e il sostegno dei partner tecnici NAU e Novamont – che ha ripreso il suo tour per la Penisola

Nel mirino ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati.

I PUNTI PIU' CRITICI NELLA REGIONE: Una situazione ben nota che in alcuni casi raggiunge record assoluti. Alcuni dei punti monitorati da Legambiente risultano ormai inquinati per il settimo anno consecutivo : la foce del torrente Savone a Mondragone; la foce del Regi Lagni, lo sbocco del canale di Licola, la foce Lagno vesuviano, la foce del fiume Irno e del  fiume Sarno.

"Una situazione non più tollerabile - spiega l'associaizone ambientalista - che rischia di compromettere una delle maggiori risorse di questa regione. Per questo Legambiente chiede che la carenza depurativa e la gestione del servizio idrico in generale diventi davvero una delle priorità ne ll’agenda politica della Giunta Regionale e del nascente Ente Idrico Campano".

L’istantanea regionale sulle acque costiere è stata presentata ieri mattina in una conferenza stampa al Circolo Canottieri Irno di Salerno da Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde, Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania e Giancarlo Chiavazzo , responsabile scientifico di Legambiente Campania alla presenza di Lucio De Maio, dirigente dell’Unità Operativa Mare dell’Arpac e Rosario Buonomo , vice presidente Circolo Canottieri Irno.

Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento di punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. "Quello di Goletta Verde - spiega Legambiente - è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni".

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde
I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 26 e il 29 giugno scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. I punti scelti sono stati individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio Sos Goletta

I DATI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI: escludendo le isole, la situazione non è molto rosea. Su dodici punti campionati, infatti, nove  presentavano cariche batteriche elevate.

"Nella  città di Napoli - si legge nel report - c’è  da  segnalare la situazione di Mappatella beach sul lungomare Caracciolo: i tecnici di Goletta Verde hanno evidenziato cariche batteriche elevate, e un giudizio di fortemente inquinato, nel prelievo effettuato presso la foce del canale (dove, come testimoniano  le  foto  scattate al  momento  del  prelievo,  la presenza di bagnanti,  compresi i bambini,  è comunque elevata). Inquinanti che rientrano nei limiti di legge, invece, spostandosi poco più distante nei pressi  della  spiaggia  di Mappatella  beach. Sempre a Napoli fortemente inquinato è risultato il campionamento alla spiaggia nei pressi della foce dell’alveo Volla a San Giovanni a Teduccio. Stesso giudizio anche per le acque prelevate allo sbocco del canale di Licola a Pozzuoli; alla foce del Lagno vesuviano a Ercolano; alla foce del fiume Sarno tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia; alla foce del Rivo San Marco e alla spiaggia antistante Lungomare Garibaldi a Castellammare di Stabia. Giudizio di inquinato, invece, per quello alla spiaggia sulla litoranea in località  Ponte della Gatta di Torre del Greco.  Entro i limiti  i campionamenti a Bacoli (canale di sbocco a mare del lago Fusaro) e alla spiaggia Mortelle a Portici

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