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Danni ai faraglioni di Capri, si corre ai ripari: approvato il progetto di "ripristino ambientale"

Il provvedimento del comune isolano ha origine dalla scoperta nello scorso inverno da parte delle forze dell'ordine di un'organizzazione criminale dedita a estrazione e commercializzazione del dattero di mare, specie protetta

A Capri la giunta, su iniziativa dell'assessore Paola Mazzina, ha approvato all'unanimità il progetto pilota per il ripristino ambientale dei Faraglioni.

Il provvedimento ha origine dalla scoperta nello scorso inverno da parte delle forze dell'ordine di un'organizzazione criminale dedita a reati ambientali che hanno alterato la biodiversità marina e provocato l'alterazione dell'intero sistema marino del Golfo di Napoli e, in particolare dei Faraglioni di Capri e dell'area marina circostante, mediante l'estrazione e commercializzazione del dattero di mare, che è specie protetta.

A seguito di tali eventi, l'assessore delegata all'istituzione dell'Area marina protetta (Amp) ha avanzato una richiesta di progetto al Conisma (Consorzio nazionale interuniversitario per le Scienze del mare, Consorzio di Università distribuite su tutto il territorio italiano) per un progetto teso al ripristino dell'area danneggiata dalle azioni criminali descritte.

"L'approvazione del progetto, della durata di 18 mesi - spiega l'esponente della giunta - permetterà di avviare azioni nell'area dei Faraglioni interessata dal danno volte a ripristinare le foreste marine e migliorare lo stato ecologico del substrato roccioso".

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