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Ecomondo 2018: la Campania sugli scudi

L’esposizione è una interessante vetrina sull’industria e l’economia ambientale

La Campania e il napoletano dimostrano di essere delle realtà dinamiche anche nei settori più impensabili. Ieri a Rimini, presso la Fiera, si è innaugurata “Ecomondo” alla presenza del ministro dell’ambiente Sergio Costa. L’esposizione, forse la più importante nel settore della green economy è una interessante vetrina sull’industria e l’economia ambientale.

Presenti espositori provenienti da ogni angolo del mondo dei tanti settori “verdi”. La Campania era presente con numerosi marchi di aziende che operano nel l’incredibile mondo dell’ecosostenibilità. Presente la Coferal, produttrice di autobotti per l’igiene urbana. Ma tanti erano impegnati a rubate la scena ai colossi Internazionali. Non è mancata la presenza istituzionale a partire dalla regione Emilia Romagna e dal Ministero dell’Ambiente e i suoi diretti organi istituzionali. Ovviamente è stata grande anche la partecipazione di altre imprese italiane, con interessanti esempi di “green economy“ è che dimostrano un settore in crescita e “frizzante”. Molte sono infatti le imprese che hanno deciso di investire in questi ambiti anche grrazie al design made in Italy. Divertenti e interessanti i prodotti presentati realizzati con carta e plastica, sempre provenienti dalla filiera del riciclo. Anche i servizi ambientali oggi non possono fare a meno di forme più o meno complesse, ma certamente improntate alle qualità funzionali e agli aspetti di compatibilità con l contesti delle nostre città storiche. Oggi anche il cassonetto deve essere “bello“. Tra i presenti il responsabile alle relazioni esterne e coofondatore di Ambiente S.P.A dott. Pasquale Bruscino (oggi le aziende del gruppo Bruscino sono leader nazionali nel settore ambientale e nel trattamento dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata): “ ... il messaggio e la fida della 22ª Fiera è progettare nuove realtà imprenditoriali nel rispetto dell’ambiente e vantaggio per l’economia del Paese.

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È questa una realtà che ci vede gareggiare in una difficile competizione in un settore che potrà in futuro dimostrarsi essere chiave nell’economia globale. Tutto questo è possibile solo se passa una nuova coscienza formata attraverso l’attivazione di tutti gli strumenti utili a generare una nuovo senso di responsabilità nei cittadini. Si dovranno puntare energie e tempo nelle scuole e nelle famiglie. Sono questi i veri formatori della coscienza ambientale. Siamo certi che il rispetto ambientale porta solo buoni frutti. Ridurre i fattori inquinanti, ridurre la presenza di CO2 non è solo un indispensabile azione. ma un atto di civiltà capace di generare ricchezza in un ambiente più sano e sicuro. Quanto accaduto in questi giorni sembra obbligarci in tal senso...”.

(Mariano Lebro)

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