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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Oggi va giù l'ecomostro di Alimuri: "Ora si tuteli la zona dalle speculazioni"

Dpo 50 anni verrà abbattuto oggi, 30 novembre 2014, lo scheletro dell'albergo "fantasma". Il WWF: "Auspichiamo che l'area possa diventare un bene pubblico e tutelato da possibili speculazione private"

Dopo 50 anni, sarà finalmente abbattuto oggi, 30 novembre 2014, l'ecomostro di Alimuri.

"Lo scheletro di Alimuri è uno degli ecomostri più anziani censito dal dossier Mare Monstrum di Legambiente e resiste incompiuto con migliaia di metri cubi di cemento armato a vista che dominano il mare della penisola sorrentina, cinque piani per 16 metri di altezza, un grande alveare che si sta sgretolando per la vecchiaia" spiega l'associazione Legambiente.

"Ci si augura - dichiara Il WWF - che vengano attentamente rispettate le norme e le prescrizioni ambientali a tutela dell’area, viste anche le sue peculiari caratteristiche naturali. Difatti le scogliere e i fondali marini, distanti dalla struttura solo pochi metri, rientrano tra le Zone di Protezione Speciale istituite dalla Comunità Europea per tutelare habitat e specie di particolare valore e la cui esistenza è messa in pericolo. Al fine di evitare che i materiali di risulta prodotti dall’abbattimento vadano ad inquinare il tratto di mare antistante, è necessario prestare la massima attenzione durante le opere di demolizione e procedere in tempi brevi alla bonifica e messa in sicurezza dei suoli, fatte nel rispetto delle caratteristiche naturalistiche e idrogeologiche del sito".

“L’abbattimento dell’ecomostro è una risposta concreta al fenomeno dell’abusivismo edilizio” dichiara Piernazario Antelmi, delegato regionale del WWF ”che in questi anni ha deturpato il territorio e il paesaggio italiano, ci auspichiamo che quanto prima l’area possa diventare un bene pubblico e tutelato da possibili speculazione private”.

Il WWF auspica, inoltre, che a tale notizia ne seguano molte altre, a partire da quelle nelle aree di particolare pregio ambientale tutelate a livello nazionale ed europeo, anche utilizzando il contributo dello Stato che al momento manca, ma che l’associazione chiede di ripristinare.

Un messaggio è arrivato al Comune di Vico Equense anche da ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. "Serve un profondo cambio di mentalità: le amministrazioni locali devono avere il coraggio e la serietà di vietare le costruzioni in zone ad alto rischio idrogeologico. Occorre il ripristino dei luoghi in cui si è costruito in violazione delle basilari leggi di natura" ha spiegato il Ministro.

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