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Impianto di compostaggio a Scampia: "Basta disinformazione"

Rete Commons e Comitato "No discariche né a Scampia né altrove" promuovono un incontro pubblico presso il Centro Hurtado il 20 febbraio. Interverranno de Magistris, Sodano e D'Angelo

"Basta disinformazione sulla realizzazione di un impianto di compostaggio a Scampia". La denuncia arriva dalla Rete Commons e dal comitato "No discariche né a Scampia né altrove" che promuovono un incontro pubblico presso il Centro Hurtado, il 20 febbraio alle 17.30, al quale interverranno anche il vice sindaco Tommaso Sodano, il presidente di Asia Raffaele del Giudice e Sergio D'Angelo di Gesco.

"Non solo Napoli, ma tutta la Campania è stata vessata per anni dall'emergenza rifiuti. Tanti comitati, associazioni, liberi cittadini, in questi anni - spiegano gli attivisti - si sono battuti contro discariche ed inceneritori per avere una filiera di gestione del rifiuto sana ed eco-compatibile.
In migliaia sono scesi in piazza per promuovere impianti alternativi di gestione dei rifiuti come; trattamento a freddo, compostaggio, isole ecologiche, ecc... La regione Campania spinge sugli inceneritori, invece Napoli investe sul riciclo per il quale è indispensabile dotarsi di un impianto per il trattamento dell'umido".

"Il compostaggio - scrivono ancora - è l'unico modo per scongiurare la realizzazione di discariche e inceneritori".

Secondo gli attivisti di Rete Commons e Comitato No Discariche, diverse sono le inesattezze che in questi ultimi tempi sono state diffuse circa l'impianto che dovrebbe essere realizzato nel quartiere a nord di Napoli. Ad esempio, gli attivisti specificano che l'impianto dovrebbe sorgere "a circa 300 m dalle case e non a 200 come sarebbe stato diffuso" e ancora che "non si brucerà il gas prodotto perché verrà immesso direttamente nelle condutture dellarete" o che la capacità dell'impianto sarà di "20 mila tonnellate l'anno e non di 80 mila". Inoltre, spiegano i comitati, "al di fuori dell'impianto non ci sarà puzza poiché il 95% del trattamento è anaerobico, cioè fatto in assenza di aria".

"Sappiamo però - concludono gli attivisti -, che tale impianto si inserisce in un territorio che presenta non poche criticità che l'amministrazione comunale, Sindaco de Magistris in primis, devono risolvere prima della sua realizzazione. Riqualificazione dell'insediamento Rom, apertura dell'asse mediano, videosorveglianza contro i roghi tossici, sono questioni inderogabili per una riqualificazione dell'area.
Più in generale, quando si parla del futuro di Scampia e dell’area Nord di Napoli, bisogna accelerare anche su: piano abbattimento vele, riqualificazione metro di Scampia, completamento Università ecc...
E se proprio vogliamo dirla tutta, perché non sognare: insediamenti produttivi sull’area delle caserme, cinema, teatro, sport e occasioni per far crescere la socialità e la cultura sul territorio".

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