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I due ricercatori napoletani che hanno inventato la “biomattonella”

Sono Salvatore Del Prete e Daniela Marasco, fondatori della start up campana Service Biotech

Innovazione, sostenibilità, economia circolare, riciclo, impatto ambientale zero: il dizionario del futuro green da oggi in poi si arricchisce di una nuova voce, la “biomattonella”, grazie alla tenacia e all’inventiva di Salvatore Del Prete e Daniela Marasco, fondatori della start up campana Service Biotech. I due ricercatori napoletani, vincitori del BioInItaly e del Bravo Innovation Hub, sono stati selezionati da Future Food Institute e Tree Opinno per presentare il 24 e 25 novembre, all’ambasciata italiana a Berlino, la rivoluzionaria soluzione bio a investitori e ventur capital che, nel pieno rispetto dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea, sono pronti a puntare sullo sviluppo sostenibile e sulle nuove biotecnologie.

Partendo dal principio che nessun prodotto è veramente a “fine vita” ma è sempre possibile reinserirlo in un ciclo biologico, i due ricercatori hanno creato la “biomattonella”, un packaging ecosostenibile ottenuto dagli scarti della filiera agro industriale a impatto zero e con bassi livelli di consumo di anidride carbonica, sostitutivo del polistirolo e dei packaging in plastica. Il prodotto finale, totalmente plastic free, consente una grande flessibilità operativa del materiale ottenuto, applicabile in diversi ambiti industriali tra i quali spicca senza dubbio quello del packaging per prodotti agroalimentari.

La biomattonella è una trovata all’avanguardia sia da un punto di vista ambientale che economico. Per produrla, infatti, ha costi super competitivi, non necessita di impianti industriali complessi ed è, al tempo stesso, sia un prodotto finito sia un prodotto di “fine vita” che nasce e si rigenera per essere reintrodotto in un ciclo biologico potenzialmente infinito. I risultati della sperimentazione condotta dalla start up campana Service Biotech, d’altra parte, hanno registrato una risposta fortemente adattiva del materiale finale, in linea con l’approccio del design rigenerativo ed eco tecnologico, ossia fortemente connesso alle esigenze collettive di recuperare la dialettica tra natura, ambiente, benessere ed essere umano.

«I nostri studi e il nostro processo sperimentale è partito dalla convinzione che in natura niente è finito per sempre. La rigenerazione può essere la chiave per salvare davvero il pianeta», raccontano Salvatore Del Prete e Daniela Marasco. «Sfruttare gli scarti e dar loro una nuova esistenza, una nuova possibilità vitale: così è nata l’idea della biomattonella che è a sua volta biodegradabile e autoriciclabile, quindi un’autentica manna per il biorisanamento del territorio. Il nostro progetto, che apre scenari infiniti nella sostituzione dei materiali plastici ordinari e inizia a essere richiesto in Italia e in Europa, intende rivolgersi innanzitutto al settore del packaging per bloccare finalmente la produzione e la diffusione dei rifiuti nocivi dovuti allo sfrenato consumismo globale».

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