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Sabato, 20 Aprile 2024
Università

Laureati: Campania tra le maglie nere nella classifica delle regioni

I risultati di una ricerca su base geografica condotta dal centro studi ImpresaLavoro su dati Istat 2020

Un'analisi dei più recenti dati Istat condotta dal Centro studi ImpresaLavoro dell’imprenditore Massimo Blasoni mette in luce, impietosamente, le differenze relative al numero di laureati tra Nord e Sud del Paese e quindi tra regioni. La nostra regione non ne esce affatto bene. La quantità più alta numericamente di laureati spetta infatti al Lazio (18,5%), seguito al secondo posto da Abruzzo (15,9%), Umbria (15,7%), Molise (15,6%), Emilia-Romagna (15,5%) e Marche (15,4%). Al lato opposto della classifica, con la percentuale più bassa di laureati, c'è la provincia di Bolzano (12,1%), preceduta di misura al penultimo posto dalla Sardegna (12,4%), al terzultio parimerito da Sicilia e Puglia (12,5%), e al quartultimo la Campania con una percentuale del 13,1% di laureati. 

Differenze di genere

In tutte le regioni italiane le donne risultano laurearsi più degli uomini. Anche questa classifica è dominata dal Lazio che vanta la percentuale più alta di laureate (19,6%), seguito da Abruzzo (17,8%), Umbria (17,7%), Molise (17,6%), Emilia-Romagna e Marche (17,1%). Per numero di laureate la Campania è quartultima, a quota 14,2%. Agli ultimi due posti Sicilia e la Puglia (13,5%)

Nord e Sud: il divario resta

Nel 2020 la percentuale più elevata di laureati si trova nell’Italia Centrale (17,2%), nettamente superiore alla media italiana (14,9%). Tuttavia, risulta ancora evidente la differenza tra il Nord e Sud del Paese: l’Italia Meridionale e Insulare (rispettivamente 13,7% e 12,8%) restano al di sotto della media nazionale.

Il divario tra Nord e Sud resta anche per quanto riguarda l’analfabetismo: l’Italia Meridionale e Insulare (1% e 0,89%) hanno una percentuale più alta rispetto al Nord-ovest/est (0,36% e 0,32%), Centro (0,34%) e alla media nazionale (0,56%).

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