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Scuola Bagnoli / Nisida

Perché i ragazzi di Napoli possono essere un'opportunità per l'intero Paese: semi di speranza dal Patto educativo per Napoli

Don Mimmo: "Nessuno si senta ospite nel Patto educativo per Napoli. Esso appartiene a tutti i figli di Napoli, in particolar modo ai più emarginati"

Lo scorso autunno, ad ottobre, l'arcivescovo Domenico Battaglia aveva lanciato un appello per un "patto educativo" per la nostra città: la richiesta veniva dopo una serie di fatti di sangue ed  era rivolta "ai cittadini, alle associazioni, alle istituzioni locali e regionali, al Governo nazionale perché i ragazzi di Napoli possono essere un'opportunità per l'intero Paese''. Da qui l'invito "ad un tavolo condiviso per dare vita ad un percorso comune che vada oltre la denuncia e diventi proposta concreta per rigenerare le ferite del presente in speranza di futuro''.

''A tutti dico - aveva sottolineato Battaglia - che è vero che stanno uccidendo Napoli ma camminando insieme ed unendo le nostre forze possiamo diventare protagonisti di una nuova stagione di riscatto, curando le ferite della nostra città e alimentando semi di bene".

Per alimentare quei semi, con una scelta decisamente non casuale, sabato si sono ritrovati a Nisida il Governo (in persona dei ministri degli Interni Luciana Lamorgese e dell'Istruzione Patrizio Bianchi), Regione (con l'assessore regionale alla Scuola Lucia Fortini), città (con il sindaco Gaetano Manfredi), Chiesa e Terzo settore e assieme all'associazionismo hanno firmato il Patto educativo per la città metropolitana di Napoli.

Patto educativo per Napoli (Foto A. De Cristofaro - NT)

Le priorità del Patto educativo

La parola d’ordine del Patto educativo, ripetuta da tutti i protagonisti, è soprattutto "cooperazione": fra istituzioni, Terzo settore e cittadini.

Priorità del Patto sconfiggere l’abbandono scolastico – che in alcuni quartieri di Napoli tocca fino al 50% –  primo alleato del disagio, della devianza e dell’ingresso in giovane età nel sistema camorristico. 

Alla firma anche Marco Rossi-Doria, presidente della fondazione "Con i Bambini" che già finanzia con 60 milioni programmi scolastici. Dal governo sono stati quindi annunciati fondi per le scuole della Campania per 80 milioni, di cui 15 milioni per quelle di Napoli e 40 milioni per la provincia: non interventi a pioggia, però, è stato ben chiarito, ma progetti mirati alle realtà più in difficoltà.

«Oggi è una bella giornata per Napoli – ha detto don Mimmo – Occorrono alcuni atteggiamenti fondamentali per portare avanti questo progetto: anzitutto, considerarci un "noi", capace di generare vita e speranza e alternativo alle logiche di morte della camorra. Bisogna poi abbandonare gli individualismi e i narcisismi che inquinano i cammini comunitari. Nessuno si senta ospite nel Patto educativo per Napoli. Esso appartiene a tutti i figli di Napoli, in particolar modo ai più emarginati».

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