"Sogno di una notte di mezza sbornia"
Lo spettacolo che andrà in scena venerdì 27 novembre alle ore 20.30 al Teatro Il Piccolo di Napoli sarà molto di più che un’occasione per riscoprire “Sogno di una notte di mezza sbornia”, un grande classico di Eduardo De Filippo:
la serata infatti sarà dedicata alle adolescenti vittime di abbandono, maltrattamenti e abusi familiari ospiti della Comunità Imparando a Volare, uno dei progetti portati avanti nel capoluogo partenopeo dalla Cooperativa sociale E.T.I.C.A.
Grazie alla collaborazione con l’Associazione Artistica Gli ignoti, il ricavato delle donazioni raccolte durante l’evento sarà devoluto a sostegno delle sei adolescenti ospiti della comunità, giovani tra i 13 e i 18 anni allontanate ad opera del Tribunale per i Minori da un nucleo familiare fortemente problematico per ricostruire la propria vita in uno spazio tutelato.
Lo spettacolo
Sogno di una notte di mezza sbornia è una commedia teatrale che il grande Eduardo scrisse nel 1936 traendola molto liberamente da un’opera di Athos Setti, rivisitando la farsa e quel teatro umoristico per i quali, in quei lontani anni Trenta, i fratelli De Filippo (Eduardo, Peppino, Titina) andavano famosi. Questo testo rivela l’ironia feroce, la corda pazza, il riso spesso venato di tristezza, lo humour nero, la sottile “cattiveria” e il disincanto verso l’uomo mai solo ma immerso, nel bene e nel male, nella società che lo circonda. Sogno di una notte di mezza sbornia racconta di Pasquale, un poveraccio dal gomito facile, capo di una famiglia squinternata – moglie bisbetica, sempre inviperita, figlio incapace, figlia bruttina assai, difficile da sposare -, pochi soldi in casa e una grande passione per la bisboccia. Ma racconta anche l’ossessione per il gioco del lotto, la superstizione che spesso gli è legata, condita di sogni e di credenze popolari.
La cooperativa
E.T.I.C.A. è una Cooperativa sociale composta da educatrici, operatrici socio assistenziali, assistenti sociali e psicologhe che da 16 anni si impegna sul territorio di Napoli per contrastare l’abbandono, il maltrattamento e l’abuso di adolescenti con vissuti difficili. Questo gruppo di professionisti offre attività educative e di accoglienza per minori e giovani donne, gestendo due servizi residenziali in pieno contesto urbano:
Imparando a Volare, una comunità alloggio che accoglie sei ragazze dai 13 ai 18 anni vittime di maltrattamenti e abusi (allontanate dai nuclei familiari con decreto del Tribunale per i Minorenni) e
L’altra metà del cielo, un gruppo appartamento per donne dai 18 ai 21 anni che, nell’impossibilità di rientrare nel nucleo familiare d’origine, accettano di essere sostenute nel percorso verso l’autonomia e l’indipendenza.