Il Bellini riapre con "Il Piano Be": la programmazione Ottobre/Dicembre 2020
Il Teatro Bellini riapre le sue porte al pubblico e annuncia il programma per Ottobre/dicembre 2020.
Il Teatro partenopeo risponde alle enormi difficoltà create dall'emergenza coronavirus con "Il Piano Be". Questo il titolo della stagione autunnale che, spiegano gli organizzatori "non sarà una proposta ridotta di quel che sarebbe dovuto Essere e non È".
"Chiameremo il pubblico a partecipare ad un’esperienza complessiva - spiega la Direzione del Teatro - fatta di spettacoli e artisti fra i più innovativi della scena contemporanea, che si alterneranno nello stesso spazio scenico per nove settimane; proporremo al pubblico di partecipare ad un processo creativo in cui tutto diventi drammaturgia: la reimpostazione dello spazio, l’articolazione degli orari, il tipo di spettacoli scelti, il modo in cui vivremo e racconteremo le restrizioni sanitarie traendo vantaggio dal naturale distanziamento garantito dai palchetti e dalla nuova disposizione della platea. Attiveremo un processo di cocreazione di un nuovo testo con il pubblico e gli artisti a partire da Le cinque rose di Jennifer di Ruccello. Abbiamo scelto di non accontentarci di una teatralità ristretta e contingentata, viceversa, pur nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, abbiamo scelto di moltiplicarla, ampliarla, ricrearla, modificarla, contaminarla ancora e di più con la vita.
In attesa della fine delle restrizioni, vogliamo dire al pubblico che esiste un modello per stare insieme anche in questo momento ed in queste condizioni.
Scopriremo insieme che l’edificio teatrale sarà, mai come in questo momento, un vero e proprio rifugio e non il luogo tabù della pandemia.
Il Piano Be, anche per il quartiere, che ha bisogno di un teatro che torni ad illuminarsi, ha bisogno della sua vita, ha bisogno della presenza di un istituzione culturale importante e che torni ad essere motore e stimolo per molte altre iniziative ed attività.
Noi proveremo ad esserci in questo modo, ben consapevoli che ripartire non potrà mai essere uno slogan spendibile finché non potranno farlo tutti. A maggior ragione però, con tutte le criticità del caso, dobbiamo adoperarci per contribuire, ognuno nel proprio piccolo, a ricostruire la società tassello su tassello, replica dopo replica".
Non cambiare niente per (provare a) cambiare tutto
Daniele Russo
co-direttore artistico Teatro Bellini
Non è facile immaginare una ripartenza teatrale con un paese ancora scosso dall’emergenza epidemia ed un settore, il nostro, devastato dalla mancanza di prospettive possibili e, soprattutto, dalla scoperta di non avere alcuna tutela sociale per una delle categorie rivelatasi tra le più fragili. L'arte dal vivo è tutt’ora in stato d’assedio per colpa di un virus che ha creato un prima e un dopo, e dunque diventa ancora più necessario, per chi guida un’Istituzione Culturale oggi, immaginare nuove prospettive che portino in sè un valore artistico e che, al tempo stesso, siano capaci di generare nuove opportunità sia lavorative che di incontro, che riescano a dare una speranza di ripartenza e di ricostruzione. Dobbiamo cercare di lavorare per
gridare con forza il nostro essere necessari per una società che voglia dirsi civile, gettando così le basi per un grande rilancio che possa investire la stragrande maggioranza dei lavoratori dello spettacolo.
Oggi con questo nostro progetto per 10 professionisti che lavoreranno 100 rimarranno a casa, e con scarse tutele, ma il nostro compito sarà quello di cercare di trasformare ogni esperienza in opportunità, diventando moltiplicatori di economie e di spettatori per contribuire a ricreare una comunità teatrale più forte e solida di quella “di prima”.
Per questo abbiamo ripensato gli spazi, re-immaginato la presenza del pubblico in termini di orari e rafforzato le collaborazioni, che sono da sempre il nostro punto di forza progettuale, ricreando un luogo unico di incontro tra artisti e cittadini in cui gli spettacoli si alterneranno a ciclo continuo sullo stesso palco in una sorta di turnover generazionale e poetico in cui avremo:
54 giorni di programmazione
15 spettacoli per 99 repliche in sala grande
9 spettacoli per 40 repliche al Piccolo Bellini
9 spettacoli di danza
9 spettacoli per ragazzi
8 concerti
27 appuntamenti con Adiacente possibile
2 teatri “ospiti” a gestire una sala
Circa 150 tra artisti e tecnici impegnati
ADIACENTE POSSIBILE
progetto a cura di Agostino Riitano
Nella convinzione che l’essenza vitale propria del Teatro si sostanzi con la presenza di una comunità nello stesso spazio e tempo, è sorta la necessità di sperimentare, nel sopraggiunto paradigma della società del rischio, una relazione inedita tra questa coppia di elementi.
Il progetto l’abbiamo chiamato Adiacente possibile ispirandoci al concetto del teorico Stuart Kauffmann, ovvero all’idea che la creazione nasca dall’interazione tra il reale e il possibile. L’adiacente possibile è una specie di futuro in sospensione dello stato delle cose, un insieme di nessi causali da intrecciare per reinventare il presente.
Il nostro Adiacente possibile si sostanzia in uno schermo, che come uno squarcio nello spazio fisico del teatro da libero accesso al tempo presente, accogliendo e restituendo immagini in presa diretta: un flusso di realtà che non imbriglieremo nelle convenzioni dei linguaggi performativi, piuttosto proveremo ad utilizzarlo nudo e crudo per verificare collettivamente le infinite possibilità di ricombinazione della realtà.
Il Teatro, e la cultura in generale, non è più riconducibile al mero consumo di prodotti culturali; in tal senso il processo creativo e l’immaginario assumono un ruolo cardine, sia nella pratica culturale, che nell’invenzione di forme di socializzazione. Desideriamo decolonizzare l’immaginario per riappropriarci della capacità di immaginare. L’immaginario, che ha una sua semantica organizzata, può essere trasmesso, rinnovato e combinato ad altre pratiche; attivato con consapevolezza, può essere guidato per favorire la coesione e la rifondazione della nostra comunità. Avvieremo questo processo di co-creazione da una sala teatrale trasfigurata, osservando in tempo reale le tragedie, i conflitti e le contraddizioni del mondo contemporaneo, certi che oggi più che mai il teatro sia l’unico “dispositivo” che possa restituirci catarsi e vie di fuga, a patto che ciascuno si faccia testimone e non più spettatore. Il testimone non è un ficcanaso, ma un soggetto che osserva dall’inizio alla fine
ciò che accade, ne conserva memoria e trasmette la propria esperienza solo dopo averla incarnata.
BE JENNIFER
Il progetto Il Piano Be ospiterà lo spettacolo Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello, regia di Gabriele Russo, con Daniele Russo e Sergio Del Prete, già andato in scena nella scorsa stagione teatrale del Teatro Bellini, per avviare un percorso di co-creazione dal vivo con la partecipazione attiva del pubblico e dell’autore Igor Esposito.
Sezioneremo la messinscena de Le cinque rose di Jennifer in sei parti di 15 minuti ed ogni martedì, per sei dei sette martedì in calendario, andrà in scena soltanto un quarto d’ora dello spettacolo. Successivamente, processeremo quel quarto d’ora insieme al pubblico, analizzandone il senso e la struttura del testo, i fuochi tematici ed il significato sotterraneo, con l’obbiettivo di generare un contesto rinnovato e stabilire un nuovo immaginario. Le sezioni de Le cinque rose di Jennifer, settimana dopo settimana, saranno alimentate dalla visione del palinsesto di Adiacente possibile ed implementate dal confronto che emergerà durante il processo co-creativo. Il settimo ed ultimo martedì proveremo a mettere in scena la prima versione del nuovo testo nato da questo processo co-creativo tra realtà, artisti e cittadini.
Una drammaturgia scenica processata, analizzata e vissuta con il pubblico che, per chiarezza, non sarà chiamato a scrivere ma a riflettere, suggerire e trovare connessioni fra la vita ed il teatro. Fra i personaggi e le persone. Fra il sé e l’altro.
Le cinque rose di Jennifer a processo metterà gli artisti in una condizione di estrema fragilità e pericolo poiché non ci sarà nessuna forma alla quale aggrapparsi, nessuna drammaturgia dietro la quale ripararsi. Vogliamo concederci questo rischio perché stiamo progettando Il piano Be, ed Il Piano Be giorno dopo giorno ci chiede di lavorare sulla destrutturazione, sull’inclusione del pubblico nei processi creativi, sul ripensare, sul ricreare, sul riabitare. In questo modo cercheremo di ripensare, ricreare, riabitare e trasformare le iconiche Jennifer e Anna di Annibale Ruccello in qualcos’altro che ancora non conosciamo.
PICCOLO BELLINI
Durante il lungo periodo di quarantena ci siamo interrogati più volte su come e su quando avremo potuto ricominciare il nostro lavoro. Il Nuovo Teatro Sanità di Napoli e Mutamenti/Teatro Civico 14 di Caserta sono due strutture che a causa delle norme in corso per luoghi di rappresentazione potrebbero ospitare davvero pochissime persone, quindi il dubbio su come far ripartire le attività era molto forte.
I due teatri hanno spesso collaborato, incontrandosi su progetti comuni, su un’idea di teatro sempre aperto alla nuova drammaturgia, alle giovani compagnie, su un’idea di teatro inteso come luogo da vivere sotto diverse forme. Quando il Teatro Bellini di Napoli ci ha proposto la possibilità di “abitare” il Piccolo Bellini con le nostre proposte di programmazione, potendo idealmente e fattivamente allargare la nostra platea - non potevamo che esserne felici. La possibilità dataci dal Teatro Bellini si è contraddistinta subito per la concretezza e l’assoluta libertà che ci ha lasciato nelle scelte artistiche. È nato così un cartellone fatto di dieci proposte di drammaturgia contemporanea che fosse anche un biglietto da visita delle due compagnie che gestiscono rispettivamente Teatro Civico 14 e Nuovo Teatro Sanità e che accogliesse una nuova generazione di drammaturghi e compagnie giovani.
Un teatro che unisce e che trova in una realtà solida ma in continuo movimento, come il Teatro Bellini dei fratelli Russo, una spalla forte a cui appoggiarsi per questo piccolo viaggio di rinascita.
Mario Gelardi, direttore Nuovo teatro Sanità Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli, Rosario Lerro, Antonio Buonocore, Luigi Imperato, Napoleone Zavatto, collettivo artistico Mutamenti/Teatro Civico 14
Manuela Barbato ed Emma Cianchi
curatrici sezione Danza del Teatro Bellini
Il Teatro Bellini torna ad aprire le porte al proprio pubblico e non poteva mancare una programmazione di Danza: saranno 9 gli appuntamenti tra novembre e dicembre e, nonostante le limitazioni, gli ostacoli e le difficoltà imposti dalla recente esperienza, ci arriviamo con entusiasmo e convinzione, certe che ogni limite può diventare occasione e stimolante sfida. Nove appuntamenti di danza e anche
questa volta - rispettando un impegno preso ormai tre anni fa – presentiamo al pubblico sempre più folto i tanti volti di un'arte dai mille stili: il contemporaneo, il neoclassico, la performance, il modern, l'hip-hop. La versatilità del movimento creativo e il genio dei coreografi ci porteranno a percorrere un viaggio stimolante durante il quale esploreremo differenze di stili e di approcci alla creazione. Per l'apertura di stagione daremo il bentornato al nostro pubblico con un evento speciale che ci vede per la prima volta insieme come autrici e non solo come curatrici: un trittico costituito da una performance di teatro a firma di Manuela
Barbato, dallo spettacolo Silence, music of life – la creazione di Emma Cianchi allestita in numerosi Festival nazionali e internazionali, il cui paesaggio sonoro è agito dal vivo – e dallo spettacolo hip-hop l'Ego del coreografo haitiano Fritz Zamy con dj set live. Un'apertura energica e festosa, cui seguiranno nelle domeniche successive Act of Mercy del coreografo Antonello Tudisco, un lavoro ispirato alle Sette Opere di Misericordia di Caravaggio che si concentra sul significato del mutuo soccorso e dell'aver cura; l'Amore non è un gioco di Edmondo Tucci, già primo ballerino del Teatro San Carlo e oggi apprezzato coreografo dallo stile molto personale che spazia tra neoclassico e contemporaneo. L'Amore non è un gioco è un lavoro raffinato e di grande spessore culturale tratto da la Boite à jouxjou di Débussy, che vedrà le musiche eseguite dal vivo dalla pluripremiata pianista Paola Volpe. Tornerà la Spellbound Dance Company, una delle compagnie di contemporaneo più invitate nei circuiti esteri e ormai di casa al Bellini, che porterà in scena due solo: il primo firmato dal suo coreografo e direttore Mauro Astolfi, il secondo a firma Marco Goeke, artista che non bisogno di presentazioni. Torna al Bellini anche Macia Del Prete con il suo nuovo lavoro Body Things e torna anche la compagnia Korper con il secondo capitolo della saga Aesthetica tutta al maschile firmata dall'estro incomparabile di Gennaro Cimmino e Gennaro Maione; a dicembre, sarà la volta del giovane e talentuoso Francesco Annarumma che con RELIVE proporrà una danza virtuosa e tecnica dalle linee eleganti e sinuose; assisteremo anche alla creazione di Marcella Martusciello, la coreografa più giovane dell'intera stagione, che in Scappa Napoli, d'amore, d'arte e resistenze si avvale sul palco di due danzatrici e di violoncello, arpa, percussioni, fisarmonica e voce per celebrare i mille volti di Napoli. Per concludere alla grande un lavoro raffinato, ermetico e avanguardista quello del coreografo Nyko Piscopo, un talento campano in cui crediamo fermamente che presenterà Puppenspieler, un'interpretazione de lo Schiaccianoci, una riflessione sul tema del vero io e dei giochi gender neutral. Non ci resta che dire: noi siamo pronte, che si apra finalmente il sipario!
Rassegna di spettacoli per le nuove generazioni
a cura de IL TEATRO NEL BAULE
9 sabati, 9 appuntamenti con l’immaginazione, il divertimento e la poesia
Il Teatro Bellini si fa piccolo!
Da ottobre a dicembre, tutti i sabati, la platea sarà pronta ad accogliere i piccoli spettatori con le loro famiglie.
Una novità assoluta per il Teatro Bellini che ospita una rassegna per bambini, curata da Il Teatro nel Baule, compagnia da anni impegnata in progetti di formazione e spettacoli per l’infanzia.
Un connubio speciale, l’inizio di una collaborazione per una progettualità destinata alle famiglie nel segno della meraviglia.
Spettacoli di teatro d'ombre, teatro di figura, teatro d'attore e di narrazione; spettacoli poetici, divertenti, che rompono la quarta parete, spettacoli misteriosi, pieni di sorprese, spettacoli a misura di bambino. Di tutti i bambini, anche quelli nascosti nei corpi degli adulti e che aspettano solo di
essere presi per mano, e portati a teatro.
MUSICA AL BELLINI
Anche quest’anno la musica torna protagonista al Teatro Bellini. Dopo l’ottimo riscontro ottenuto con BeQuiet – Concerti al Piccolo Bellini, Musica al Bellini è il nome della rassegna che, nella prossima stagione, vedrà protagoniste le più interessanti proposte della canzone d’autore. La kermesse, prodotta da Apogeo
Records, Upside Production e BeQuiet, passa, quindi, dal Piccolo al “Grande” Bellini, e promette di essere una vera e propria finestra sulla scena musicale di qualità.
Trai concerti previsti, i cui artisti sono ancora top secret, ci sarà spazio anche per il teatro: Lello Arena e Giorgio Trasselli, infatti, saranno protagonisti del nuovo spettacolo diretto dalla regista Barbara Napolitano, unica rappresentazione teatrale prevista per la line-up del festival.
Apogeo Records, è un'etichetta discografica indipendente nata nell’ambito del programma di recupero sociale "Rione Sanità, ieri, oggi e domani" de L’Altra Napoli ONLUS. Si occupa di produzione musicale ma non ha mai dimenticato la sua natura “sociale” che la porta, tuttora, a seguire numerosi progetti con le realtà educative e di rigenerazione urbana del Rione Sanità di Napoli. Dal 2013 ad oggi ha strutturato uno staff giovane e altamente qualificato, in grado di gestire e curare tutte le fasi della produzione musicale: dalla registrazione alla masterizzazione, dalla grafiche alla strategia di comunicazione, dalla realizzazione del videoclip all’ufficio stampa fino alla distribuzione digitale e fisica delle opere.
Inoltre, promuove la cultura musicale tramite l'organizzazione di festival e di rassegne di concerti.
Nato da un’idea di Giovanni Block, il BeQuiet è da otto anni circa il palco napoletano più accreditato per la canzone d’autore di qualità. Dopo aver prodotto festival, programmi radiofonici, spettacoli musicali e un format televisivo andato in onda su Rai 2, anche quest’anno il BeQuiet consolidata la partnership con Apogeo Records e Upside per tornare a portare sul palco del teatro napoletano il meglio dell'attuale canzone d'autore.
Programmazione Ottobre/Dicembre 2020
Settimana 1 – Dal 22 al 25 ottobre Le cinque rose di Jennifer/Casting
Settimana 2 – Dal 29 ottobre al 1 novembre MDLSX/David
Settimana 3 – Dal 5 all'8 novembre Maggio '43/Supernova
Settimana 4 – Dal 12 al 15 novembre Thanks for vaselina/Kollaps
Settimana 5 – Dal 19 al 22 novembre Thanks for vaselina/In nome del padre
Settimana 6 – Dal 26 al 29 novembre Le cinque rose di Jennifer/Il colloquio
Settimana 7 – Dal 3 al 6 dicembre David/La classe - un docupuppets per marionette e uomini
Settimana 8 – Dal 10 al 13 dicembre Giacomino e mammà/Provando il così fan tutte
Settimana 9 – Dal 17 al 20 dicembre Giacomino e mammà/Celeste
Gli spettacoli andranno in scena in alternanza dal giovedì alla domenica:
Giovedì ore 17:30 e 20:30
Venerdì ore 18:30 e 21:30
Sabato ore 17:30 e 20:30
Domenica ore 11:30 e 20:30
- Ogni martedì ore 20:30 Be Jennifer
- Ogni mercoledì sera ore 21;00 BeQuiet a cura di Giovanni Block
- Dal giovedì al sabato Adiacente possibile, a cura di Agostino Riitano
- Ogni venerdì e sabato ore 00:00 Il colore venuto dallo spazio da Howard
Phillips Lovecraft di Fabrizio Sinisi
- Ogni sabato ore 11:30 Teatro per famiglie a cura de Il Teatro nel Baule
- Ogni domenica alle ore 20:30 programmazione Danza
FOTO: DAVID - ph. Dalila Romeo