Sergio Del Prete e Roberto Solofria presentano “Chiromantica ode telefonica agli abbandonati amori”
Kju Festival, Campania Queer Festival, Nuovo Teatro Sanità col sostegno di Optima Italia e il patrocinio di Arcigay Napoli presentano il 17 giugno presso il Nuovo Teatro Sanità, una co-produzione Mutamenti/Teatro Civico 14 e Murìcena Teatro: CHIROMANTICA ODE TELEFONICA AGLI ABBANDONATI AMORI dalle opere di Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello, Francesco Silvestri. Uno spettacolo di e con Roberto Solofria e Sergio Del Prete musiche originali Paky Di Maio costumi Alina Lombardi elementi scenografici Francesco Petriccione assistenti alla regia Ilaria Delli Paoli e Antimo Casertano organizzazione Napoleone Zavatto
Note di regia L'esigenza di mettere in scena Chiromantica ode telefonica agli abbandonati amori nasce prima di tutto dall'amore viscerale verso la drammaturgia degli anni Ottanta, che apre nuovi orizzonti del panorama teatrale italiano. Una drammaturgia che rompe gli schemi teatrali che fino a quel momento avevano predominato con una canonizzazione del teatro, forse non immaginando neppure l'enorme patrimonio a disposizione di una sperimentazione registica che stava per nascere. È un amore genuino, sanguigno, proprio come la scrittura di Enzo Moscato e Annibale Ruccello, che si prendono la responsabilità di osare con la loro esaltante penna. Uno spettacolo che speriamo squarci l'anima dello spettatore, che lo illumini riguardo la profondità della solitudine, che lo stimoli ad aprire gli occhi su tutto ciò che può essere ben altro, che lo commuova, che lo emozioni, che lo diverta, che gli faccia nascere dei dubbi, delle domande, che lo avvolga in un velo chiromantico emozionale. Sergio Del Prete
Enzo Moscato e Francesco Silvestri sono stati miei maestri, con loro ho fatto stage di drammaturgia e di animazione teatrale. Entrare nei loro personaggi mi ha sempre affascinato ed è stato inevitabile ricercare figure simili nei testi di Ruccello e Patroni Griffi. Ecco che questo mondo “parallelo” dei loro personaggi è diventato il mondo di Chiromantica, dove due diseredati, border line, emarginati, dimenticati, rivivono le storie di questi disperati femminielli o presunti tali. Il nostro scopo è stato quello di mettere insieme i segni di quella profonda intimità dell’animo umano che i drammaturghi in questione sono riusciti a portare nelle loro opere. Per questo riteniamo che l’esperienza civile e artistica legata allo spettacolo possa accrescere il valore della differenza nella nostra società. Roberto Solofria