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Sangue vivo: "Mai arrendersi alle brutture della società"

Il teatro della Mostra d'Oltremare ospita il 4, 5 e 6, il musical dedicato a Napoli e al suo santo patrono San Gennaro. L'intervista ad Antonio Scherillo

Il teatro della Mostra d'Oltremare ospita il 4, 5 e 6 aprile "Sangue Vivo", dedicato a Napoli e al suo santo patrono San Gennaro. Il musical, ambientato ai giorni nostri, racconta dell'incontro, nel giorno di S. Gennaro, tra don Carlo, giovane aspirante boss in ascesa, e Procolo, un personaggio misterioso. Abbiamo intervistato Antonio Scherillo, tra gli ideatori del musical.

Come nasce il progetto del musical e chi vedrà coinvolti?
Nasce da un’idea mia e del direttore artistico Salvatore Sorrentino, ideatore dei “Musical dello Spirito”.  I testi del musical sono di Marica Giambattista, Antonio Scherillo e Salvatore Sorrentino. Nel cast tecnico ci sono professionisti del calibro di Mario Aterrano alla regia, Antonio Di Ronza alle scenografie, Rosario Imparato all’allestimento, Dino Carano alle coreografie, Gerardo Bonocore, Rino Giglio, Patrizia Marotta e Ciro Trojano alle musiche e testi delle canzoni, mentre tra gli attori/cantanti, artisti come Luca Saccoia, Bruno Cuomo, Anna Spagnuolo ed altri.

Quanto è attuale e importante la figura di San Gennaro per la formazione soprattutto dei più giovani?
La figura di San Gennaro è una figura sempre attuale, in essa è racchiusa la stessa anima di Napoli, paziente e mai doma. Nel musical sarà lo stesso Santo a far rinunciare al giovane Carlo, la strada della malavita. Ecco, nel nostro piccolo, vorremmo che specialmente i giovani, raccogliessero questo messaggio, non arrendersi mai alle brutture di questa società, ma anzi ribellarsi con l’amore e la speranza. Bisogna crederci, tutto qui!

Nel musical si fa anche riferimento al tema purtroppo attuale della Terra dei Fuochi, che viene vissuto da San Gennaro come una sorta di espiazione da dover sopportare per il popolo campano, per una sorta di purificazione futura.
La città di Napoli ha sempre dovuto sopportare prove molto dure, come ad esempio la peste del ‘600 , le eruzioni del Vesuvio, la camorra che flagella questa città già dalla seconda metà dell’800, una classe dirigente non sempre all’altezza, ed oggi, purtroppo, anche il problema della Terra dei Fuochi. Il popolo napoletano quindi, conosce bene cos’è il dolore e la sofferenza ed è attraverso queste prove che si rigenera, purifica, proprio come il Miracolo di San Gennaro che ogni anno si ripete. Una testimonianza continua di speranza per un cambiamento vero.

Quali sono i prossimi progetti in programma?
Intanto andremo in scena presso il teatro Mediterraneo nella Mostra d’Oltremare nei giorni 4-5-6 Aprile alle ore 21. Poi stiamo già lavorando, senza sosta, ad altri Musical. Sarà una sorpresa.

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