Rethinking Nature, due mesi di public program gratuito per la mostra al Madre
Nei mesi di marzo e aprile il museo Madre proporrà un public program gratuito organizzato nell’ambito della mostra Rethinking Nature, a cura di Kathryn Weir con la curatrice associata Ilaria Conti: incontri con artisti, percorsi guidati ed esplorazioni urbane attraverso cui approfondire i temi del percorso espositivo. Un fitto calendario di attività di apprendimento collettivo, che si svolgeranno sia in presenza che da remoto, seguirà l’impostazione della mostra, che evidenzia come l’arte contemporanea stia contribuendo a una serie di processi culturali e politici in grado di ripensare collettivamente i fondamenti etici dell’esistenza nel mondo, facendo luce sulle forme di interconnessione che legano l’intero pianeta.
Uno speciale ciclo di visite, organizzate in collaborazione con l’Orto Botanico di Napoli, sarà condotto dall’artista Maria Thereza Alves e un gruppo di botanici e storici, approfondendo le questioni relative ai processi di nomenclatura e classificazione delle specie botaniche considerate dal lavoro Decolonizing Botany / Jevy Jejapo-pyra Temit?-tyre di Alves, commissionato per Rethinking Nature.
Per gli incontri l’ingresso al museo sarà gratuito, mentre le visite guidate alla mostra saranno incluse nel costo del biglietto.
Programma di marzo
Il primo incontro in programma si terrà venerdì 4 marzo, alle ore 18.00, presso il Madre: l’artista spagnolo Fernando García-Dory, fondatore del collettivo INLAND, nato per ripensare in modo collaborativo le relazioni tra ruralità e cultura, presenterà il progetto Aero.sol - shelter. An apiary for the Inland Village, commissionato per Rethinking Nature, insieme alle attività e la gestione di ecologie simbiotiche condotte da INLAND in un villaggio nella Cordigliera Cantabrica a Nordovest della penisola iberica. L’incontro sarà in lingua inglese, e sarà possibile accedervi fino ad esaurimento posti; l’ingresso al museo sarà gratuito.
Il lavoro presentato al Madre è un'installazione composta da un paesaggio sonoro in cui il suono prodotto dalle api si intreccia ad un coro di donne impegnate nella pratica culturale di raccontare alle api i lutti famigliari. L’opera è accompagnata da una serie di serigrafie che fa riferimento a storie ancestrali di collaborazione tra api ed esseri umani.
Il museo d’arte contemporanea della Regione Campania ospiterà inoltre, da venerdì 4 a domenica 6 marzo, alcuni seminari della INLAND Academy, un nuovo corso post-laurea incentrato su ruralità, arte e strategie di apprendimento collettivo, dedicato a 20 studenti provenienti da formazioni diverse. Dopo la tappa napoletana, la INLAND Academy proseguirà poi, nel giugno 2022, a Documenta 15, Kassel.
Sabato 5 marzo, alle ore 11.00, sarà inaugurato il ciclo di visite guidate presso l’Orto Botanico di Napoli. Il primo tour, in cui l’artista Maria Thereza Alves sarà in discussione con Bruno Menale, ricercatore in etnobotanica e botanica sistematica nel Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II, sarà incentrato sugli usi curativi e magico-religiosi delle piante nelle comunità rurali dell’Italia centro – meridionale.
Lunedì 14 marzo, alle ore 17.30, il Madre, in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, presenta la conferenza Two Clans | Weather Reports di Elizabeth A. Povinelli. L’incontro in lingua inglese, a cui sarà possibile accedere fino a esaurimento posti (ingresso gratuito al museo) e che sarà trasmesso anche in streaming sui canali social del museo, sarà introdotto da Tiziana Terranova, con interventi di Kathryn Weir; Vivian Ziherl (Kunstinstituut Melly,Rotterdam, NL/Monash University, Australia); Miguel Mellino (Università L’Orientale, Napoli).
Elizabeth A. Povinelli è una teorica critica e una regista. È Franz Boas Professor di antropologia e studi di genere alla Columbia University e uno dei membri fondatori del Karrabing Film Collective.
L’installazione Weather Reports (2021), commissionata per Rethinking Nature, è composta da dei disegni a parete che sintetizzano cinque secoli di storia per evocare i drammatici sconvolgimenti ecologici e cartografici con cui l'Europa ha affermato il proprio controllo sul destino di territori, terre e popoli. Queste cartografie illustrano un panorama che si estende dalle odierne Alpi italiane alla palude salata dell’odierna regione australiana del Top End del Territorio del Nord, per raccontare gli effetti di questa storia su due “clan” appartenenti ai rispettivi territori, gli antenati di Povinelli e gli antenati dei membri di Karrabing Film Collective. Le storie di questi due clan sono anche presentate in parallelo attraverso la giustapposizione del film The Inheritence (2021), che situa l'espropriazione subita dalla famiglia Povinelli in Trentino Alto-Adige nel contesto più ampio dell'immigrazione europea verso gli Stati Uniti, e il video a due canali The Mermaid, Mirrorworls (2018), che presenta un’immagine dei possibili futuri che scaturiranno dalla tossicità industriale nelle terre ancestrali dei membri di Karrabing.
Il lavoro di Povinelli comprende otto libri, tra cui Geontologies (2016), e il memoir illustrato, The Inheritance (2021), così come più di otto film realizzati con il Karrabing Film Collective. Insieme tentano di teorizzare e rappresentare artisticamente le fondamenta e i fini del tardo liberalismo neocoloniale. Between Gaia and Ground: Four Axioms of Existence and the Ancestral Catastrophe of Late Liberalism (2021), di Elizabeth Povinelli, che alimenta le basi concettuali di “Rethinking Nature”, teorizza la catastrofe climatica, ambientale, virale e sociale come una catastrofe ancestrale che affligge i popoli indigeni e colonizzati da secoli.
Giovedì 17 marzo, alle ore 18.00, appuntamento con una visita guidata alla mostra Rethinking Nature condotta dalla direttrice artistica del museo Madre Kathryn Weir. Un percorso in cui saranno poste in evidenza le connessioni tra le differenti pratiche artistiche esposte, le tematiche che sottendono al progetto e l’articolazione di vocabolari creativi sperimentali volti a produrre forme alternative di conoscenza e di pratica sociale incentrate sull’ecologia politica.
Sabato 19 marzo, alle ore 11.00, secondo appuntamento con il ciclo di visite presso l’Orto Botanico: Maria Thereza Alves proporrà una rilettura della storia dell’Orto Botanico e della formazione della sua collezione, raccontata dal professore di Botanica Sistematica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Paolo Caputo, in conversazione con Iain Chambers.
Domenica 20 marzo, alle ore 11.00, una nuova occasione per la scoperta delle opere e delle riflessioni in mostra attraverso una visita condotta dall’assistant curator Pietro Scammacca, al percorso espositivo Rethinking Nature, che include più di 50 opere realizzate da oltre 40 artisti e collettivi provenienti da 22 paesi, tra cui 15 nuove produzioni presentate in anteprima internazionale.
Programma di aprile:
Prosegue ad aprile il public program gratuito proposto dal Madre, museo d’arte contemporanea della Regione Campania, integrato nella mostra Rethinking Nature. Esplorazioni urbane, webinar, visite guidate e talk con artisti accompagneranno l’ultimo mese di apertura dell’esposizione, al fine di generare forme alternative di conoscenza e di pratica sociale incentrate sull’ecologia politica. La partecipazione agli eventi sarà gratuita, con il solo costo del biglietto di ingresso al museo per le visite guidate.
Sarà inaugurata, in questa occasione, la collaborazione con “Ecologie Politiche del Presente”, un laboratorio di studi interdisciplinare nato a Napoli nel 2018, in cui convergono riflessioni di studiosi e attivisti di diverse provenienze intorno al tema dell’emergenza ambientale. È in questa prospettiva che si propone il ciclo di camminate dal titolo “Eco*Walking: Reclaiming Waterscapes”, che ripensano l’ecologia politica attraverso l’acqua. Il “camminare” viene sviluppato come metodologia performativa per rievocarne diversi aspetti, e l’attraversamento fisico dello spazio urbano consente di mettere in discussione geografie ritenute di volta in volta fisse o negate, e di aprire attivamente la strada a uno spazio di immaginazione. Saranno tre gli appuntamenti che consentiranno di approfondire il rapporto della città di Napoli con le sue acque: il primo, martedì 5 aprile dalle 17.00 alle 20.00, con punto di incontro presso il Molo Beverello, condotto da Daniela Allocca – PhD, scrittrice, curatrice e ricercatrice indipendente - e Gaia Del Giudice - co-curatrice del ciclo di camminate urbane “Eco*Walking” e dottoranda in Urban and Regional Planning all’Università Federico II di Napoli -, declinato sul tema della “presenza”. Il secondo appuntamento, incentrato sulla “relazione”, giovedì 28 aprile dalle 15.00 alle 18.00, con punto di incontro presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn, e sarà condotto da Daniela Allocca, Gaia Del Giudice e Daniele Valisena, storico ambientale, post-doc presso l’Università di Liegi, Belgio e insegnante di “storia ambientale delle migrazioni alla New York University, sede di Firenze. Il tour costeggerà la frontiera mobile che, nei secoli, ha costituito il luogo di contatto e strutturato le relazioni socio-ecologiche tra città, mare e cittadini, per proseguire fino al Madre, dove, alle ore 18.00, si terrà la presentazione del volume “Trame. Pratiche e saperi per un’ecologia politica situata” (Tamu Edizioni, 2021), a cura di “Ecologie Politiche del Presente”. Il testo raccoglie, partendo da Napoli, narrazioni elaborate all’interno delle lotte per la giustizia ambientale nel Sud Italia e in tanti Sud del mondo, tra i movimenti sociali urbani, ecologisti, transfemministi e di difesa dei beni comuni.
Concluderà il ciclo un ultimo appuntamento sabato 30 aprile, dalle ore 10.30, declinando il tema dello “Svelamento”. Il percorso partirà dal Molo Carlo Pisacane per arrivare fino a San Giovanni a Teduccio, includendo un itinerario di circa 6 km, con ritorno con mezzi pubblici, e sarà condotto da Daniela Allocca e Daniele Valisena. Questo appuntamento prevede una sosta in spiaggia e si presume una durata più estesa per non privare i partecipanti della possibilità di cambiare ritmo e permanere più a lungo.
Mercoledì 6 aprile, alle ore 20.00, incontro online in lingua inglese dal titolo “Tossicità e resilienza nella Terra dei Fuochi”, che vedrà connessi alla piattaforma Zoom l’artista Yasmin Smith e il prof. Massimo Fagnano, docente di Agronomia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Nella sua pratica artistica, Yasmin Smith conduce ricerche sulla storia di siti ambientali soggetti ad alti livelli di inquinamento e raccoglie campioni di materiali vegetali che hanno assorbito elementi tossici durante la loro crescita. In questo incontro, l’artista sarà in conversazione con il professore Massimo Fagnano, con il quale ha collaborato per la realizzazione della sua opera presente nella mostra Rethinking Nature. Ricorrendo agli esperimenti di fitorisanamento condotti nella Terra dei Fuochi dal laboratorio sperimentale del prof. Fagnano e le esperienze con altre forme di biorisanamento affrontate dalla ricerca artistica di Smith in diversi territori, l’incontro mira a far luce sulle forme di resilienza ecologica che riscrivono i rapporti tra l’essere umano e l’ambiente.
Sabato 9 aprile, alle ore 11.00, si terrà l’ultimo appuntamento del ciclo di visite organizzate in collaborazione con l’Orto Botanico di Napoli, concepito da Maria Thereza Alves per approfondire le questioni relative ai processi di nomenclatura e classificazione delle specie botaniche considerate dal lavoro Decolonizing Botany / Jevy Jejapo-pyra Temit?-tyre di Alves in collaborazione con Ke´y Rusú Katupyry e Verá Poty Resakã. Questa visita, guidata dal dott. Giancarlo Sibilio, Naturalista e PhD in Ecologia terrestre, sarà incentrata su alcune piante le cui proprietà sfuggono ai metodi di classificazione botanica.
Domenica 10 aprile, alle ore 11.00, l’assistant curator Pietro Scammacca terrà una visita guidata al percorso espositivo Rethinking Nature, che include più di 50 opere realizzate da oltre 40 artisti e collettivi provenienti da 22 paesi, tra cui 15 nuove produzioni presentate qui in anteprima internazionale.
Giovedì 14 aprile, alle ore 18.30, appuntamento online con il webinar in lingua inglese che vedrà la partecipazione dell’artista Sandra Monterroso, in dialogo con la curatrice associata per la mostra Ilaria Conti. Sarà approfondita la modalità in cui Monterroso attinge alla cosmologia Maia per affrontare nella sua pratica artistica la storia dello sfruttamento coloniale del Guatemala, attraverso un uso performativo e simbolico del lavoro tessile, tradizionalmente femminile.
Mercoledì 27 aprile, alle ore 18.00, la Direttrice artistica del Madre Kathryn Weir condurrà una visita guidata alla mostra Rethinking Nature.
Venerdì 29 aprile saranno previsti gli interventi di due artisti: alle ore 18.00 Sam Keogh sarà protagonista dell’incontro in lingua inglese “Ecofascismo e survivalismo”, mentre alle ore 19.00Zheng Bo sarà online in collegamento con la Sala Madre del museo, da cui interverrà la Direttrice artistica Kathryn Weir per il talk in inglese “Make love, make kin”.
Sam Keogh attingerà alle sue ricerche, condotte per la realizzazione del film “The Island”, per ampliare un vocabolario critico al fine di indicare la possibilità di risposte innovative alle attuali crisi sociali e ambientali, basate sulla solidarietà piuttosto che sulla competizione. In “The Island”, commissionato appositamente per Rethinking Nature, Keogh traccia connessioni tra Fortnite, un popolare videogioco multiplayer le cui regole sono affini al concetto di 'survivalismo', e ciò che accade fuori dal gioco, nella vita reale, dove tali immaginari eco-fascisti sembrano replicare le dinamiche che si svolgono nel videogioco, che ha attirato più di 350 milioni di giocatori. Quali immaginari politici possono emergere dalla paura di un imminente collasso ecologico? Il disastro ambientale in corso è percepito da una crescente ondata di discorsi 'ecofascisti' come una minaccia all'integrità territoriale. In alcune comunità degli Stati Uniti e dell'Europa, le paure generate da tale catastrofismo stanno facendo avanzare visioni di un "etno-stato" totalitario che si afferma attraverso l'imposizione di "sacrifici" inflitti a settori della popolazione con la giustificazione della conservazione ecologica.
L'installazione di Zheng Bo esposta in mostra dialoga con un affresco del I secolo proveniente da Pompei, che rappresenta un incontro erotico tra Pan ed Ermafrodito, e anche con filmati che documentano atti di pseudocopulazione tra insetti e piante. Questa costellazione di elementi suggerisce che forme di interazione amorosa interspecie e sessualità sono diffuse in tradizioni culturali di lunga data così come nelle relazioni ecologiche. Zheng Bo suggerisce come l'invito a "ripensare la natura" sia anche un invito a decostruire le visioni che ritraggono la natura come un regno di normatività, e mettono in discussione i tentativi di definire le pratiche come "contro natura" nelle dottrine egemoniche della sessualità
Per tutte le informazioni:
www.madrenapoli.it
IN FOTO: Tricky Walsh, "The Yearning", 2021. Commissionato per Rethinking Nature. Courtesy dell’artista
Foto di Amedeo Benestante