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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Procida 2022, applausi per i cittadini-attori in scena con Borges

Con “Happening of human books”, il capolavoro della letteratura si è intrecciato con materiale drammaturgico inedito ricavato dai racconti personali dei partecipanti a un percorso laboratoriale. Tra i partecipanti, detenute e ospiti dell’ex Sprar. L’effetto? Straordinario

In scena, per la prima volta. Emozionati ed applauditi. Donne e uomini, artisti, commercianti, studenti, docenti, librai, pensionati, bambini ed anziani, anche detenute del carcere femminile di Pozzuoli e migranti ospiti dell’ex Sprar di Procida, tra cui Vittoria, che ha incantato tutti con un canto rituale della “sua” Nigeria.

Tutti insieme sono diventati attori temporanei per una straordinaria esperienza di teatro-comunità che ha messo in scena, per Procida Capitale Italiana della Cultura, una scrittura vivente collettiva.
C’è stato il tutto esaurito, sull’isola, per la doppia performance finale del percorso di “Happening of Human books”, un progetto a cura di Officinae Efesti che ha messo insieme, in un lungo percorso laboratoriale avviato a maggio, la comunità dell’isola per restituire il viaggio onirico del racconto “L’immortale” di Jorge Luis Borges, capolavoro sul tema dell’isolamento e della ricerca dell’immortalità, intrecciato con ulteriore materiale drammaturgico inedito ad opera dei partecipanti coinvolti. 

Happening of human books ph Orlando Faiola

L’happening finale è stato un ‘coro’ di "human books" (libri viventi) una “ricostruzione" della "voce più autentica” dei partecipanti attraverso dialoghi, storie di vita e memoria intima interpolata alle pagine vibranti di Borges.
Con il coinvolgimento di 160 cittadini, il progetto ha abbracciato quattro sessioni mensili di seminari teatrali intensivi focalizzati sul corpo come risuonatore naturale: azioni di training fisico e drammaturgia corporea, laboratori pratici di canti vibratori e musiche rituali, azioni di teatro-danza.

“Tutti i partecipanti si sono immersi totalmente nel percorso, ritagliando del tempo tra i loro impegni di genitori, insegnanti, commercianti, operai. – spiega Stefania Piccolo, ideatrice e direttrice artistica del progetto, con l’assistenza di Lidia Cangiano - Officinae Efesti porta avanti processi creativi comunitari da 20 anni come naturale prosieguo di progetti di innovazione socio-culturali che raggiungono margini urbani e limiti sociali. I performer temporanei hanno lavorato con tecniche di teatro fisico. Per noi la vita umana ed il teatro coincidono perfettamente ed ognuno può disegnarne i dettagli meglio di quello che crede. Attraverso il nostro lavoro, proviamo a plasmare lo sguardo come farebbe uno scultore con un pezzo di marmo”.

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