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“Gli ormoni nella vita della donna”, convegno all'ospedale del Mare

Un corso di aggiornamento nel quale si è sottolineata l'importanza della sinergia tra specialisti e percorsi di cura interdisciplinari per favorire la medicina di genere

“C’è necessità - per alcune patologie che sono viste prettamente ginecologiche - di avere una visone integrata e multidisciplinare tra ginecologo ed endocrinologo. La donna dal punto di vista ormonale è un sistema sperimentale straordinario: racchiude in sé possiamo dire diverse persone in una. C’è l’assetto ormonale della bambina, poi quello della pubertà, poi la gravidanza, poi quello della menopausa. Si evolvono fasi ormonali la cui conoscenza prevede dedizione, competenza. Per questo occorrono protocolli condivisi tra specialisti del settore”. Così il dottor Pietro Affinito, responsabile Uoc Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale del Mare ha introdotto il suo intervento nell’ambito del corso di aggiornamento “Gli ormoni nella vita della donna” che si è svolto nella struttura ospedaliera.

Con Affinito responsabile scientifico del corso il dottor Vincenzo Nuzzo, responsabile Uosd Endocrinologia ospedale del Mare, ha sottolineato i progetti per la salute della donna messi in campo dall’Asl Napoli 1 centro e dall’ospedale del Mare. “Dopo due anni di pandemia in cui si sono bloccati gli screening si sta cercando di creare un percorso sulla salute della donna. Le patologie della donna vanno affrontate in maniera specifica con percorsi a lei dedicati, in particolare nel campo delle malattie endocrine, dell’osteoporosi, delle malattie tiroidee, del diabete che tanto interessano la popolazione in generale ma che bisogna attenzionare nelle donne, soprattutto in quelle in gravidanza”. 

A introdurre il corso il direttore sanitario dell’ospedale del Mare, Giuseppe Vitiello seguito dall’intervento della professoressa Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II.
La priorità è quindi prendersi cura della salute della donna in tutte le fasi della vita. In questo campo è quindi opportuno creare una rete di specialisti che raccolgano esperienze relative alla patologia dalle quali ricavare dati epidemiologici e clinici fruibili ed adottino comportamenti clinici omogenei riferendosi a comuni linee guida.

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