"L’ombra del sospetto", presentazione del nuovo romanzo di Vincenzo Esposito
Due fratelli agli antipodi, l’ombra del sospetto per la scomparsa del più fragile dei due e una donna ambigua e affascinante in un romanzo denso di pathos. Una storia che nell’apparente scorrevolezza nasconde brividi e oscurità psicologiche degni di un thriller d’altri tempi in una Napoli enigmatica. Mercoledì 27 ottobre, alle 18.00, alla libreria IoCiSto di Napoli, in Via Cimarosa n. 20 (Piazzetta Aldo Masullo), si presenta il romanzo “L’ombra del sospetto” di Vincenzo Esposito (collana "Il portico", pagine 160, € 15,90, marlineditore.it), pubblicato da Marlin editore, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano. Si confrontano con l’autore Annella Prisco, scrittrice e vice-presidente del Centro Studi “Michele Prisco”, e Adolfo Fattori, socio della libreria. Sarà presente l’editore Sante Avagliano che interverrà per un breve saluto. Ingresso in libreria con obbligo di Green Pass o, in alternativa, l’esito negativo di un tampone eseguito entro 48 ore dalla data dell’evento. Prevista pure la diretta sulla pagina https://www.facebook.com/libreriaiocisto.
Campano, Vincenzo Esposito vive a Roma ed è al suo settimo romanzo. Sottolinea la scrittrice Antonella Cilento, che firma la quarta di copertina: «Un’indagine serrata, un manoscritto che contiene ambigue verità e lucidi sogni, un noto scrittore che fa da testimone. Romanzo di fantasmi napoletani, leggende e ricordi di giovinezza, “L’ombra del sospetto” conferma la profonda vocazione di Vincenzo Esposito a riavvolgere i complessi nastri del tempo, dove la memoria distilla incantamenti, avventure e visioni, sulla scia dei grandi narratori dell’indicibile e del doppio, da Hoffmann a Conrad e a Henry James».
Da parte sua, Vincenzo Esposito si sofferma sugli aspetti universali della letteratura: «Anche se il mio nuovo libro si intitola “L'ombra del sospetto”, non è stato solo il desiderio di raccontare una storia ricca di mistero, nella quale l'amore per una donna fa nascere in uno dei protagonisti sospetti e diffidenze, a spingermi alla scrittura. Volevo anche raccontare la bellezza e la forza della letteratura, il suo potere di creare un mondo di cui solo lo scrittore regge le sorti. Nel libro, infatti, la vicenda ruota intorno a uno scritto, trovato per caso in un computer da uno dei personaggi del romanzo, dalla cui straordinaria ambiguità prendono vita sospetti, misteri e insondabili segreti. È proprio questo scritto a essere, come dice Wislawa Szymborska nell'epigrafe del libro, "la vendetta d'una mano mortale", una vendetta realizzata attraverso la gioia di scrivere, attraverso la letteratura».