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Novilunio 2013, al Lanificio 25 è la festa della musica indipendente

La storia dell'underground musicale partenopeo: è questo il Novilunio, rassegna che - dopo i fasti degli anni '90 al Tien'a Ment - è tornata a "suonare". L'appuntamento è per venerdì 29

Si avvicina il Novilunio, quest'anno – a citare il miglior Emmett Brown – “Cerimoniale ritmico di Luna Nuova”. La rassegna musicale che negli anni '90 si teneva al Tien'a Ment di Soccavo, centro sociale che è oramai storia, in questa sua nuova incarnazione è alla sua seconda edizione: nuovo setting – il Lanificio 25 anziché la chiesa di San Francesco delle Monache – nuove band, stesso spirito che da 20 anni getta luce sulla musica partenopea più underground.

Un'unica serata quindi, venerdì 29 novembre, a pochi passi da Porta Capuana, nell'affascinante teatro di uno spazio industriale ormai divenuto ritrovo abituale degli appassionati di musica. Ad esibirsi saranno quattro band: i Melt, vero e proprio simbolo del rock alternativo e della psichedelia partenopea, fil rouge che lega queste nuove edizioni al passato del Tien'a Ment; i Geometric Vision, vera e propria promessa della dark wave campana, un po' dei Cure consapevoli di essere nel 21mo secolo; i Narcolexia, sperimentatori cyberpunk di elettronica e rumore; ma soprattutto il ritorno sulla scena dei Contropotere, band di culto della scena punk hard-core italiana ed europea dei '90.

Il Novilunio anche quest'anno non sarà soltanto musica dal vivo. A margine delle esibizioni Dario Torre presenterà il suo libro “Nessuna Speranza, Nessuna Paura: il rock napoletano dagli anni 80 ad oggi” (edito da Milena Edizioni), raccontando con partecipazione 25 anni di musica indipendente partenopea vissuta in prima persona. Un punto di partenza da cui partirà un vero e proprio dibattito, ed al quale verrà affiancata la proiezione di un documentario sul tema. Ci sarà anche “Da Shock a Infinito”, una mostra di fanzine “d'epoca” a cura di Davide Morgera, e la selezione musicale di Pier Grave e Jimmy Afterglow.

Una grande festa insomma, che “vedrà insieme più di una generazione di musicisti e ascoltatori – spiegano gli organizzatori – in una città che, nonostante venga da decenni associata ai soliti stereotipi musicali e sociali del mandolino, della canzone classica, del folk, e ultimamente anche dei neomelodici, ci tiene a ribadire la sua anima multiculturale e metropolitana”.

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