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Il terzo appuntamento con il NanoArt Festival Concept

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Continuano gli appuntamenti con l'arte, al Cratere di Ercolano via San Vito 140.

Dopo la fortunata inaugurazione di mercoledì 7 Novembre, con il pittore Gianluca Del Negro, da mercoledì 14 in mostra le opere della fotografa Tatta Giampaolino.
La matrice "rapida", i chiari scuri e i dettagli appena accennati fanno da padroni nella fotografia della Giampaolino, più di una mostra, le foto esposte sono pezzi di vita, una serie di tasselli dall'incastro perfetto che compongono una cornice dalle mille sfumature. Non fatevi ingannare dalla giovane età della fotografa, è un'artista a tutto tondo, che quando impugna la macchina fotografica sa esattamente cosa cerca e qual'è il risultato che vuole ottenere.

Sotto la direzione artistica del curatore Giovanni Antignani, mercoledì è andato in scena uno spettacolo straordianrio, ricercatezza nei dettagli le ottime proporzioni, fanno si che si confermi un sodalizio nato nei primi giorni di Novembre, e che sfocia nella grande abilità del curatore di rendere giustizia alle opere dei suoi artisti, cercando di eludere quelle che sono delle limitazioni che un launge bar ha rispetto ad una galleria, lascinado stupiti gli avventori che hanno la fortuna di assistere ad una mostra fuori dal comune.

Abilità che rivedremo per il terzo appuntamento del NanoArt, la fotografa lascia il timone ad un giovane pittore Mario Laph.
In questo caso la definizione di "pittore" sta un pò stretta al giovane che annovera nella sua arte anche la scultura. L'incursione dell'artista al NanoArt sarà un vero e proprio viaggio, non ci sono orpelli la pittura è una miscela di estro e capacità visive con chiari riferimenti ai pittori della più moderna corrente della transavanguardia , termine coniato agli inizi degli anni '80 dal critico Bonito Oliva, che teorizzava un ritorno alla manualita', alla gioia ed ai colori della pittura dopo alcuni anni di dominazione dell'arte concettuale.

In questo caso non si parla più di mostra ma di esperienza, non si parla di disegno ma di carta che comunica.
Come per gli altri artisti, la colonna sonora, la cornice perfetta di questo incredibile festival d'arte, è a cura della Bulbart works e della casa discografica Red Box. Il Djset ideato ad hoc per il Laph è del dj Thijnko che proverà a tradurre il genio di questo artista.

E quindi, in attesa di compiere questo viaggio tra l'arte del Laph, continuiamo a farci incantare dalle opere delle Giampolino, con un occhio sempre vigile a quelle che saranno le prossime mostre.

 

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