“Gli Ori di Oplonti” in mostra a Torre Annunziata
Apre i battenti la mostra “A picco sul mare. Arredi di lusso al tempo di Poppea. Oplontis, il fascino e la bellezza. Esposizione di sculture e reperti delle ville romane”, una selezione di 72 reperti venuti alla luce presso gli scavi di Oplonti, a Torre Annunziata. L’esposizione è dedicata alla memoria del direttore degli scavi di Palmira Khaled al Assad, ucciso dall’Isis il 19 agosto dello scorso anno. Il concept della mostra – promossa dal comune di Torre Annunziata e realizzata grazia alla Sovrintendenza di Pompei e alla Regione Campania con finanziamenti POR FESR 2007/2013 - è quello di evocare la quotidianità, quale era al tempo in cui l’eruzione del ’79 d.c. sorprese gli abitanti degli antichi insediamenti vesuviani.
Gli ambienti allestiti a Palazzo Criscuolo rimandano infatti l’idea della vita come scorreva al tempo di Poppea; “….essi forniscono una completa e vivida immagine della società e della vita quotidiana in un determinato momento del passato che è senza confronti nel mondo intero”, come si legge in maniera eloquente nella motivazione dell’iscrizione di Oplontis alla Lista del Patrimonio Unesco del sito “Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata”.
Oplontis era una cittadina che gli antichi situavano tra Ercolano e Pompei, in una posizione più o meno corrispondente all’attuale città di Torre Annunziata. Dipendeva amministrativamente da Pompei e, con questa, condivise il tragico destino di distruzione. Scavando la cenere e la lava di quella eruzione, sono venuti alla luce gli splendidi reperti che possiamo ammirare in questa esposizione, che si rivolge principalmente al grande pubblico, in particolare ai cittadini della Torre Annunziata di oggi, alle scuole, agli studiosi e agli studenti di archeologia. Il suo obiettivo è quello di diffondere e condividere con la comunità locale la conoscenza del proprio inestimabile patrimonio culturale, per far crescere la consapevolezza di fare parte, con gli altri siti archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, di un sistema culturale ineguagliabile.
«L’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata – commenta il sindaco Giosuè Starita - è particolarmente fiera di aver organizzato questa mostra, perché i nostri tesori del passato siano percepiti, come sono, patrimonio di tutti. Dei torresi, ma di chiunque si riconosca nelle radici mediterranee. I reperti che potrete ammirare nelle sale di Palazzo Criscuolo - una sede scelta non a caso, ma che rappresenta al meglio la sintesi di passato e futuro della città - sono ornamenti di case, suppellettili e gioielli che abbellivano abitazioni e persone duemila anni fa. Pezzi straordinari, che resteranno in mostra nella nostra città per molto tempo.
Siamo convinti che questa potrà essere per Torre Annunziata una grande occasione per mostrare al mondo il suo volto migliore, quello più vero, fatto di un luogo di grande bellezza, ricco di opportunità e belle intelligenze. Dall’archeologia, dalla cultura, dal mare passa la rinascita della nostra città; la strada è ancora lunga, ma Torre sta camminando e cambiando, e non si fermerà.
“A picco sul mare. Arredi di lusso al tempo di Poppea. Oplontis, il fascino e la bellezza. Esposizione di sculture e reperti delle ville romane” è un trampolino da cui la nostra bella città spiccherà il salto definitivo, un tassello importante per il recupero della nostra identità. Dopo aver reso balneabile il nostro mare e restituito ai cittadini l’opportunità di goderne, ripartiremo dallo straordinario patrimonio archeologico del nostro territorio. Il nuovo porto di Torre Annunziata sarà l’approdo comune per tutta la filiera archeologica, da Ercolano a Stabia. La Torre Annunziata di domani avrà nel suo dna lo splendore, la bellezza e l’attrattiva di quel luogo che, una volta, era chiamato Oplontis».
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