La storia del ragù tra sapore e tradizione
NAPOLI - Prosegue nel migliore dei modi, come testimoniano le numerose adesioni agli eventi proposti, la programmazione culinaria promossa dallo staff della 'Taverna do' Re' capitanato dallo chef Francesco Parrella e coadiuvato dall'esperto maitre Attilio Carleo. Dopo le prime due tappe, dedicate rispettivamente al pesce (nel suggestivo mix di pietanze cotte e crude) ed alla pizza, ecco allora un appuntamento incentrato su un altro piatto altamente rappresentativo della tradizione partenopea a tavola, ovvero il ragù.
Nella conferenza di presentazione dell'iniziativa, esplicando ai presenti la storia del ragù dalle origini, in un viaggio di cultura e abitudini purtroppo perse, Attilio Carleo spiega ai microfoni dei giornalisti Emilia Sensale ed Antonino Fiorino che il ragù "è una pietanza che incarna il valore della famiglia essendo un piatto tipicamente domenicale e da esso scaturiscono tradizioni, odori e sapori che col tempo si sono persi. Il nostro messaggio - conclude - è proprio quello di far rivivere a tutti i presenti la vera atmosfera della famiglia riunita a tavola per gustare il ragù nella sua ricetta originaria quando magari l'abitudine persiste ma i sapori basilari tendono a svanire". A pochi passi dal Maschio Angioino e dal Molo Beverello e nelle adiacenze del Teatro Mercadante, in una cornice dunque molto suggestiva, lo chef Parrella spiega il metodo principale di preparazione e cottura del piatto partenopeo per eccellenza: "Come si suol dire il ragù deve 'pippiare' a fuoco lento su un letto di cipolle e con tre tipi di carne, questo è il segreto della buona riuscita. Abbiamo deciso di dedicare doverosamente questo evento alla tradizione del ragù per mettere in evidenza le radici dell'antica cucina napoletana e uno spaccato di vita familiare a cui i napoletani tengono molto".
Ad appoggiare l'iniziativa è Andrea Botto, responsabile di 'Coordinamento FareAmbiente Campi Flegrei', per il quale è necessario impegnarsi "per abbracciare propositi culinari di qualità e di prestigio affinché la tradizione venga proliferata seguendo i canoni della cucina genuina. È giusto sempre sapere da dove provengano determinati prodotti prima che si passi alla loro degustazione a tavola, questo è uno dei tanti punti da noi perseguiti a livello nazionale. Quindi ben vengano iniziative del genere atte a valorizzare i piatti della cucina partenopea e mediterranea attraverso la creatività di chef talentuosi come Francesco Parrella". La simpatica irruzione tra i tavoli di un Pulcinella munito di chitarra e di voce alta ha contribuito a rendere ancora più piacevole l'evento che è proseguito quindi con varie portate scandite da intermezzi musicali tratti dal repertorio classico napoletano: mentre i presenti allietavano palato e udito, nel filo conduttore dell'intero contesto dedicato al valore della domenica trascorsa insieme a tavola, l'evento dedicato al ragù ha richiamato a gran voce l'attenzione sulla cultura e sulle vere usanze partenopee, spesso inevitabilmente perdute ma molte ancora squisitamente da recuperare.