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L’ARTE CONTEMPORANEA E’ DI CASA AL CRATERE

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Per il quarto appuntamento con il NanoArt, a fare da protagonista sono le opere del pittore Mario Laph.
Chiamare pittore questo giovane talentuoso, è riduttivo, il Laph è come le sue opere, non lo si può ingabbiare in termini o spazi prestabiliti. La sua arte parte dal disegno passando per la pittura sfociando nella scultura. Non ci sono orpelli, non si aggiunge nulla, il Laph riporta l'arte alla sua forma più primitiva, ricordando quello fu il gruppo del Die Brücke , primo nucleo dell'espressionismo tedesco. Ricordando appunto, perché l'incursione di questo artista nel NanoArt è fatta di oscurità ed ombre riflettenti, di candele e abbaglianti luci che riflettono le superfici dei suoi neri. Per chi ieri, avesse avuto la fortuna di essere presente all'esxsposure, avrebbe assistito ad uno spettacolo fuori dal comune. Infatti il giovane Laph ha diviso una tela con il maestro Del Negro dando vita ad un'opera che potrete vedere esposta alla fine di questa serie di mostre.

Come nelle altre due date, il djset è stato studiato per incorniciare le opere di questo straordinario artista, che il dj TjKho, ha interpretato mixando pezzi bebop. Insomma un vero e proprio ritorno alle origini, alla forma d'arte più pura.

A dare il tocco finale al tutto, l'esposizione curata da Giovanni Antignani, che in queste settimane ha dato prova di grande abilità riuscendo a creare ottime simmetrie nello spazio espositivo, aggirando quelli che possono essere schemi prestabiliti, di un giovane, che ha deciso di fare delle sue passioni il suo stesso mestiere.

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