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Il Teatro cerca casa: "Pierre e Jean" in scena a Napoli

Il 4 novembre a Napoli, nel quartiere Vomero, va in scena lo spettacolo tratto dal romanzo di Guy de Maupassant, promosso da "Il Teatro cerca casa"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di NapoliToday

Pierre e Jean, dal romanzo di Guy de Maupassant, adattato da Massimiliano Palmese e diretto da Rosario Sparno, va in scena il 4 novembre a Napoli nel quartiere vomero, nell'ambito della rassegna ideata da Manlio Santanelli "Il Teatro cerca casa", e organizzata da Livia Coletta e Ileana Bonadies. Lo spettacolo ritrae una drammatica crisi familiare. Due fratelli (Raffaele Ausiello e Carlo Caracciolo) passano con la madre le vacanze estive nella casa al mare, tra gite in barca e le visite della giovane vedova Rose, che entrambi corteggiano; ma l'imprevisto arrivo di un'eredità suscita prima vaghi dubbi e poi terribili sospetti su quello che nasconde la composta facciata del rispettabile nucleo familiare. In una veloce sequenza di scene, tra le vezzose cerimonie delle due donne e i duri scontri verbali tra fratelli, il romantico Pierre scopre di avere sogni e valori opposti a quelli di Jean, da cui viene deluso e irrimediabilmente ferito. Senza preavviso, in Pierre e Jean, la famiglia piccolo-borghese mostra la sua faccia peggiore, rivelandosi schiava del dio Denaro e inferno di sentimenti che in un niente possono rovesciarsi nel loro opposto: l'affetto in gelosia e l'amore in un rancore che è possibile curare solo lontano, via da tutti, in direzione del mare. Il drammaturgo Massimiliano Palmese spiega: "Ho riscritto la storia corale di Pierre e Jean per due soli interpreti, che in scena vestono sia i panni maschili dei fratelli Roland che quelli femminili della madre e della giovane Rose: la sfida è sommare all'acuto ritratto che Guy de Maupassant fa della vorace borghesia moderna un gioco di travestimenti e di scambi, per divertire e/o allucinare, tentando di reinventare in forma di gioco teatrale un piccolo capolavoro della letteratura europea". Gli fa eco il regista Rosario Sparno: "Pierre e Jean, Madame Roland e Rose. Pierre è Rose, Jean è Madame Roland. La messa in scena di Pierre e Jean mi ha suggerito da subito il rito del duello, dove non hanno nessun valore le ragioni e i torti. Un duello psicologico, straziante e raffinato, dove tutto è lecito e per vincere non conta il ruolo che si riveste, ma solo la forza di resistere. La fine di questo scontro crudele avrà la funzione di dichiarare i vinti e i vincitori: unici ruoli che la società riconosce e che non sarà mai più possibile cambiare".

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