Futuro Remoto, le mostre da vedere alla 36esima edizione Festival della Scienza
Affascinanti esposizioni scientifiche, immersive e interattive, capaci di guidare il visitatore tra dati e ricerche alla scoperta diversi habitat, di molecole o di altri pianeti sono da sempre una delle grandi attrazioni di Futuro Remoto, il primo Festival della Scienza d’Italia realizzato da Città della Scienza di Napoli.
Nella 36esima edizione della manifestazione, che si tiene dal 22 al 27 novembre, nell’ambito delle molteplici attività in programma, è allestita la suggestiva mostra Spazio al futuro, trascina il pubblico in un avvincente viaggio alla scoperta dell’Universo e delle leggi fisiche che ne regolano il funzionamento. Partendo dagli straordinari traguardi raggiunti più di tremila anni fa dagli astronomi babilonesi, la mostra apre una finestra sul caleidoscopio degli “universi” di culture al tempo stesso lontane e vicine, cui ci legano fili invisibili e spesso insospettati. La mostra racconta come grazie ai risultati della ricerca contemporanea con le missioni spaziali, gli innovativi telescopi e le tecniche osservative da Terra sempre più performanti si siano arricchite le nostre conoscenze sull’Universo.
In una delle tre installazioni in mostra curate dall’INFN, Espansione dell’Universo, avvicinando e allontanando le mani dal dispositivo interattivo, il visitatore sarà in grado di viaggiare attraverso il tempo su scale cosmiche: avvicinando le mani “comprimerà” l’universo fino a portare le lancette dell’orologio cosmico al Big Bang. Basterà invece allontanarle per dare il via alla sua espansione. L’exhibit interattivo Materia Oscura racconta, invece, come la quantità di questa ancora misteriosa forma di materia presente nel nostro universo influenza la velocità di rotazione delle stelle più esterne intorno al centro della Galassia. Infine, nell’installazione interattiva Buco Nero sarà possibile scoprire che cosa succederebbe se potessimo avvicinarci a un buco nero, fino a superarne l’orizzonte degli eventi e, subendo la sua straordinaria attrazione gravitazionale, essere risucchiati al suo interno. L’installazione Buco Nero è curata dall’INFN con EGO Osservatorio Gravitazionale Europeo e la Collaborazione Virgo, progettata da Dotdotdot, e realizzata nel contesto del progetto Di Bellezza Si Vive - di cui l’INFN è partner - selezionato dall'impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e con il contributo di Fondazione Horcynus Orca).
Grazie un altro exhibit sarà poi possibile conoscere l’azione della forza di gravità sui vari corpi che popolano l’universo sperimentandone gli effetti con la simulazione di una passeggiata su Marte o sulla Luna, e ancora, immergendosi nell’affascinante viaggio di fasci di onde elettromagnetiche è possibile osservare la Terra dallo spazio. Un altro capitolo affascinante dell’esposizione riguarda le nuove sfide quali la coltivazione delle piante per il supporto alla vita nello spazio e lo studio del comportamento delle piante nella media orbita terrestre con la produzione di micro-orti e dei minisatelliti che li contengono; la valorizzazione degli scarti organici prodotti in ambiente extra-terrestre, la coltivazione idroponica e robotizzata per la produzione di cibo spaziale, gli igloo hi-tech da usare come serre nei moduli lunari ai tecno-ecosistemi per il riciclo di risorse ed energia nello spazio. La mostra accompagna così il pubblico in un percorso tra passato, presente e futuro, con anche il contributo della fantascienza, attraverso quello sguardo che dall’antichità l’essere umano ha volto verso il cielo con il desiderio di scoprire i segreti dell’Universo in cui è immerso.
La mostra è promossa dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare- INFN, dall’Università degli Studi di Napoli ‘L’Orientale’, dall’Università degli Studi del Sannio, dall’Università degli Studi di Pavia dall’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile-ENEA, dall’Agenzia Spaziale Italiana-ASI, dall’Agenzia spaziale europea-ESA, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche-CNR, dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali-CIRA , dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Vesuviano-INGV, dall’Istituto Nazionale di Astrofisica-INAF , dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo-EGO, da Kayser Italia, da Telespazio, ALI Scalr, dall’Infini.to - Planetario di Torino, dal Museo Galileo, dall’Università di Roma “La Sapienza”, da Thales Alenia Space e dall’Istituto Superiore di Sanità.
‘Aquae - Il futuro è nell'oceano’ è invece il titolo della suggestiva mostra del Consiglio Nazionale delle Ricerche -CNR interamente dedicata agli oceani. Con exhibit, prototipi e installazioni, illustra le principali caratteristiche dell’ambiente marino, con particolare attenzione all’utilizzo e alla conservazione delle sue risorse per uno sviluppo sostenibile. L’esposizione si avvale di esperimenti, attrezzature scientifiche, modelli in scala, videoinstallazioni e immagini suggestive, per accompagnare il pubblico in un viaggio alla scoperta degli oceani. In particolare, nella prima sezione sono presentati i temi generali legati al mare: aspetti geografici, fisici, chimici e biologici. Viene fatta luce anche su un ambiente che fino alla metà del secolo scorso era pressoché ignoto: quello dei fondali oceanici. Exhibit interattivi e video consentono di rispondere a domande quali: come si formano le onde e le correnti? Che legame c’è tra mare e clima terrestre? Qual è il motore biologico del mare? Nella seconda parte della mostra viene illustrato il rapporto tra essere umano e mare: da sempre gli oceani rappresentano una risorsa inestimabile per la nostra specie: oggi la scienza e la tecnologia sono impegnate nella ricerca di nuovi metodi per l’utilizzo sostenibile delle numerose risorse che il mare ci offre, sviluppando al contempo strategie per monitorare e preservare l’ambiente marino dagli effetti dell’impatto antropico. L’ultima parte della mostra è dedicata alle ricerche svolte da diversi istituti e numerose strutture del Cnr che si occupano di mare e navigazione, rappresenta inoltre un momento di riflessione per comprendere come il futuro e la salvaguardia degli oceani dipendano anche da noi, dai nostri comportamenti e dalle politiche che i nostri governi e le industrie decideranno di adottare.
riCREO Equilibri è il denominatore comune delle iniziative con cui CREO – Campania REte Outreach del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) partecipa a Futuro Remoto 2022. Numerose attività ideate dai ricercatori CREO sono proposte in varie sezioni, allo scopo di coinvolgere un pubblico vario per età e formazione: “Per imparare divertendosi”, ben 39 attività in presenza (laboratori/dimostrazioni) con cadenza giornaliera per tutta la durata della manifestazione; “per condividere divertendosi” 3 escape rooms scientifici: In una goccia d'acqua c'è un mare di vita!, dal 22 a 27 novembre; Alla ricerca dell'equilibrio perduto, il 26 e 27 novembre; riCREO Equilibri: La verità sta nel mezzo, il 22, 23 e 25 novembre; “per sperimentare divertendosi GAMES”: Quanto ne sai di Energia?, il 22 e 23 novembre e infine la mostra fotografica “Balance. La ricerca dell’equilibrio” dal 22 al 27 novembre.
Attraverso l’impegno, l’inventiva e la collaborazione dei ricercatori afferenti agli istituti coinvolti nelle attività per questa edizione di Futuro Remoto (IAC, IBB, IBBC, IBBR, ICB, IEOS, IGB, INO, IPCB, IPSP, IREA, IRET, ISASI, ISMAR, ISMED, ISPAAM, SPIN e STEMS), la rete CREO del CNR si popone di coinvolgere il pubblico sulle tematiche di attualità proposte e di stimolare un dialogo vivace e costruttivo con l’obiettivo di rafforzare il legame tra scienza e società.