"La felicità a Napoli. Goethe incontra Filangieri" al Maschio Angioino
Nel corso dello spettacolo, nato da un’idea di Mimmo Bianco e Sergio Bizzarro, voluto dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e realizzato dal Certame Vichiano e dal Forum Tarsia, l’attore Enzo Salomone leggerà brani tratti dal “Viaggio in Italia” di W. Goethe e dall’opera di Gaetano Filangieri; Manuela Albano (violoncello), Roberta Andalò (voce) Tina Soldi (clavicembalo) e Nunzia Sorrentino (violino) eseguiranno musiche di Cesa, Falconieri, Händel e della tradizione popolare napoletana
L'evento durerà circa un'ora e l'ingresso sarà completamente gratuito
E’ una bella giornata di fine febbraio 1787 e una carrozza pigramente si dirige verso Napoli. Al suo interno c’è il grande letterato tedesco Wolfang Goethe. L’anno prima, abbandonando gli incarichi pubblici ricoperti a Weimar, è finalmente partito per il Grand Tour, il viaggio in Italia ritenuto dalla migliore aristocrazia europea del ‘700 una tappa obbligata per sancire la degna conclusione del percorso formativo di ogni giovane. Egli è poco interessato ai problemi socio-politici dell’Italia: cerca nella nostra Penisola le antiche origini dell’Antico, ammira e studia le innumerevoli opere d’arte, classifica i minerali e le piante, è ammaliato dalla Natura; e soprattutto va alla ricerca di se stesso. Solo trent’anni dopo lo scrittore si deciderà a mettere insieme lettere, appunti di diario, annotazioni per dar forma, con il suo “Viaggio in Italia”, alla testimonianza forse più alta del Grand Tour settecentesco. Da queste pagine uscirà il ritratto mirabile di un popolo napoletano profondamente felice. Nel corso del suo soggiorno a Napoli lo vedremo incontrare un giovane filosofo napoletano, Gaetano Filangieri, ammiratore di Giambattista Vico, naturalmente proteso verso la Storia e l’impegno civico, che ha della realtà, e della felicità, una concezione radicalmente diversa. Se è vero, come dice Raffaele La Capria, che il segreto contrasto dell’anima napoletana, la sua profonda ambiguità, sta nell’essere a mezzo tra Natura e Storia, ci piace pensare che Goethe e Filangieri, ciascuno per proprio conto, abbiano fornito un contributo importante alla comprensione di questi diversi e contraddittori aspetti dell’animo napoletano, spingendoci a portare a termine un’impresa forse impossibile: svelare l’inafferrabile segreto che costituisce da sempre il fascino misterioso della nostra città.