“Theatre as a tool for youth” all'ex Asilo Filangieri
Fino al 18 dicembre all'Ex Asilo Filangieri, 24 giovani trainer da 8 nazioni europee per il progetto di formazione internazionale targato Erasmus+. Tra i vicoli di Napoli e per le aule dell'Ex Asilo Filangieri, divenuto fortunato esperimento di cogestione di spazi comuni e incubatore di cultura: queste le location dello scambio internazionale "Theatre as a tool for youth", progetto di formazione teatrale multietnica lanciato dalla "Cooperativa Immaginaria" con la collaborazione di "Ymca Parthenope Onlus", finanziato dal Programma Erasmus+ dell'Unione Europea.
Fino al 18 dicembre, a Napoli, a confrontarsi con nuove metodologie di arte, musica e teatro saranno 24 giovani under 30 provenienti da 8 paesi europei: Italia, Grecia, Lituania, Croazia, Romania, Slovacchia, Portogallo e Polonia. 5 i principali formatori, provenienti da Italia e Romania, che si avvarranno della collaborazione di 2 maestri d'eccezione: il regista Davide Jodice e il percussionista Antonino Talamo. Sarà una formazione per formatori ("Training for trainer"), condotta attraverso un approccio di apprendimento esperienziale, la "Learning by Doing Methodology". Al centro dell'attenzione, percorsi creativi sperimentali e buone pratiche teatrali, capaci di generare benessere psicofisico, inclusione dell'altro e felicità diffusa. «Ciascuno dei partecipanti - spiega l'attore e presidente di "Immaginaria" Claudio D'Agostino - conduce in media 3 progetti giovanili all'anno, coinvolgendo decine di partecipanti. Pertanto, l'esperienza formativa napoletana impatterà su almeno altri 70 progetti nel 2016 e su circa 1000 giovani, alimentando l'onda buona di un'arte a favore delle comunità».
Se Napoli è un palcoscenico, la vita è teatro. E il teatro, soprattutto nei momenti tragicomici della storia, è uno "strumento" di prim'ordine per i giovani, per la messa in scena di nuove forme d'arte e socialità all'insegna dell'inclusione. Come dimostra proprio l'esempio dell'Ex Asilo Filangieri, spazio comune gestito da "lavoratrici e lavoratori dell'arte e della cultura", che in 54 mesi ha ospitato più di 5.800 attività, tra cui 1.300 giorni di prove di arti performative e attività sociali.