Dantedì, viaggio alla scoperta della lingua Dantesca all'istituto Pavese
Settecento anni fa, nel 1321, moriva Dante Aligheri, il Sommo Poeta, simbolo e icona della cultura italiana nel mondo e geniale creatore della Divina Commedia. L'Istituto Comprensivo Statale "Cesare Pavese", guidato dalla Dirigente Scolastica Dott.ssa Caterina Cernicchiaro, lo ricordano con una serie di eventi.
I docenti accompagneranno gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado in un viaggio a bordo della lingua dantesca, proprio il 25 marzo, giorno in cui il Sommo Poeta iniziò il suo cammino nell’Aldilà. Gli allievi hanno pianificato infatti di raccontare la storia di Dante e della sua mai dimenticata Firenze in un programma denso e di grande interesse, digitale e non, con dibattiti e approfondimenti, attraverso la modalità di Didattica a Distanza. L’anniversario sarà ricordato con varie attività didattiche interdisciplinari, in modo da raccontare a 360 gradi cosa ha rappresentato e cosa ancora oggi rappresenta Dante, proprio per rendere appieno poliedricità del personaggio e per tracciarne un percorso che sia letterario, politico, ma anche storico e biografico. La Dirigente Dott.ssa Caterina Cernicchiaro vuole sottolineare come Dante sia importante per la nascita della lingua italiana e come sia stato il primo a credere nell’italiano: tutti lo chiamano, giustamente il “padre della lingua italiana”. Nel XIV secolo, cioè il secolo in cui lui è vissuto, tutti consideravano il latino una lingua perfetta e le nuove lingue nate dal latino delle lingue senza valore. Dante, invece, ha scritto che l’italiano valeva quanto il latino, e poteva servire anche per scrivere opere di alta letteratura: proprio quello che ha fatto lui, che nella nuova lingua ha scritto l’opera più bella e più famosa di tutta quanta la letteratura italiana: la Divina Commedia.
Bisogna sottolineare che iragazzi italiani hanno il privilegio di poter formarsi su opere e su testi tra i più belli, più ricchi e più studiati del mondo; conoscere la bellezza e la profondità del pensiero di un autore come Dante Alighieri è un vantaggio competitivo che non può essere disperso nella formazione dei cittadini di domani. La Divina Commedia di Dante non è obsoleta, anzi è di straordinaria attualità, in quanto pone ogni parola al centro di una riflessione multidisciplinare che spazia dall’arte alla storia, dalla religione alla politica, pertanto, leggere Dante significa avvicinarsi a un uomo che ha utili stimoli e dà slanci propositivi, motivazioni che occorrono alle nuove generazioni. La Dirigente ha voluto e creduto fortemente in questa iniziativa, ritenendo che lo studio di Dante è un’analisi su un uomo che ha lavorato tutta la vita su sè stesso, partendo dalla riflessione personale anche con l’ammissione dei propri limiti, insegnando a lottare per trovare un equilibrio interiore, equilibrio che serve per essere buoni cittadini, consapevoli, capaci di riflettere, attenti alla bellezza, pronti a riconoscerla. Tutto ciò è immensamente attuale