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Cultura

Roberto Vecchioni: "I napoletani, gente splendida ma disillusa"

Il cantautore lombardo di origini partenopee riceverà un premio a Capri durante uno spettacolo- amarcord durante il quale si racconterà al pubblico

Il prossimo 30 agosto Roberto Vecchioni sarà insignito del Premio Faraglioni 2016 a Capri. Appuntamento alle 21 nel teatro del Grand Hotel Quisisana con uno spettacolo- amarcord durante il quale il professore-cantautore si racconterà al pubblico.

"Sono contento di questo riconoscimento. Ci sono premi e premi - ha spiegato Vecchioni in una intervista a La Repubblica - e questo ha un valore speciale perché mi riporta indietro nel tempo. Con i miei genitori, in realtà, trascorrevo da bambino le vacanze estive a Ischia, che era meno nota. Affittavamo una casa in riva al mare per una ventina di giorni. Anni Cinquanta, altri tempi. Capri già pullulava di celebrità ma io l’avrei conosciuta e frequentata qualche tempo dopo. Mi divertivo un sacco, avevo tanti amici con cui trascorrevo notte e giorno fuori, dormivo poco".

Vecchioni, nato e cresciuto a Carate Brianza, in Lombardia, ha origini partenopee. "Mio padre era di San Giorgio a Cremano, mia madre vomerese. Lui aveva 32 anni, lei 21 quando si trasferirono al Nord per vendere tessuti durante la guerra".

Oggi Napoli "non è solo mare, sole, il Vomero e il Vesuvio. Significa anche arte nascosta, quattro conservatori di musica all’avanguardia, presepi e chiese monumentali, molte purtroppo chiuse e abbandonate. Tesori che non hanno nulla da invidiare a Roma e ad altre città d’Italia. I napoletani sono gente splendida ma disillusa, abbandonata al proprio destino, squassata dalla solita impunità della malavita. Quel che sento dentro, comunque, è la napoletanità intesa come grande correttezza, educazione, valori che non trovo in altri posti vicini. E non faccio nomi".

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